Cerca nel blog

lunedì 2 giugno 2025

Vite divertenti di scrittori

Galateria, francesista emerita della Sapienza, “prima proustiana”, avendo curato l’edizione commentata della “Recherche” e i primi quaderni preparatori, estrae dal suo patrimonio di letture un repertorio inesauribile di curiosità di scrittori di ogni sorta - compreso Hitler. Per aneddoti legati a una località – a un autore o personaggio in una località. La località è privilegiata, è una sorta di atlante di curiosità che Galateria compone e illustra, cui questo o quello scrittore o artista o grand’uomo, per un motivo o in una situazione particore si legano. La bigliografia e l’indice sono di località, non di autori o generi (aneddotica).
Lettrice eclettica, Galateria regala al lettore punti di vista, particolari, tagli “nuovi”, comunque sorprendenti. Molto è di boccaccesco. Di “artisti in affari” di fatto ce n’è solo una, Schiap a Mosca – Elsa Schiaparelli, “la stilista amica delle avanguardie”, incaricata nel 1936 “di disegnare un abito per la donna media sovietica”. Sono letture di “viaggi” per lo più. Con personaggi, spesso donne, in qualche modo fuori dell’ordinario: Jenny Falcon, Léonie d’Aunet, Umm el-Banine Assadoulaeff. Con molta Italia – e Goethe in Italia, ma anche senza: Roma (Mozart, Zola, Goethe naturalmente, Sartre – ma Sartre a Roma sarebbe insesauribile), Napoli, Palermo, Padova, Pozzuoli, Pompei, Portofino, Riva del Garda.
L’effetto è un pot pourri di aneddoti tutti gustosi. Le vite degli scrittori sono o s’immaginano tristi, legate alla sedia. Galateria estrae il non detto, il poco noto, o l’eccentrico, fino all’inverosimile. Di casi, detti, personaggi eccessivi (Umm el-Banine, “la scrittrice azera” di Parigi, invasata di E. Jünger, dall’Occupazione a fine vita, cui dedica libri su libri) o buffoneschi, anche se alla fine sempre realistici, in tono con la personalità dei protagonisti. Con il retrogusto di essere solo sfumature, sfioramenti, particolari di vicende e personaggi degni di maggiore attenzione, di proporzioni e sfaccettature più particolareggiate, numerose, o comunque diverse dall’opinione corrente che come lettori ce ne eravamo fatte. Sempre per qualche verso curiose, inattese, sorprendenti, anche non a letto. Hitler è salonfähig, salottiero. Martha Gellhorn, “profilo alla Rita Hayworth”, inviata di guerra, divorzia da Hemingway per motivi di concorrenza. Perfino di Mme de Staël riesce a sorprendere, oltre il vezzo noto di esporre il seno – scusandosi che “ognuno mostra il viso dove ce l’ha”.
Il volume raccoglie i testi della rubrica quindicinale “Ora d’aria” che Galateria ha tenuto sul rotocalco “il Venerdì di Repubblica” per un paio d’anni. La trentina di pagine che antepone alla raccolta, sotto il titolo “Viaggi di lavoro”, la valgono tutta, un fuoco d’artificio densissimo, da centellinare. La pagina conclusiva della presentazione, col supersnob Proust che nel 1907 va a Cabourg in Normandia per situarvi il romanzo e ci trova un’accozzaglia di volgarità, vale un saggio.  
Qualche cura editoriale non avrebbe guastato. A p. 13 “
in terribus infidelium”- forse per assonanza con partibus infidelium. Elsa Schiaparelli che si reca da Parigi a Mosca “in Transiberiana” – per via di Vladivostock?  Ma anche il 1936 con l’alta moda a Mosca, senza il peggior Stalin, senza le “purghe”. O il padre di Ida Baker che “gli consiglia di mandare la sua ragazza alle Canarie”, p. 50 - consiglia alla madre di Katherine Mansfield.
Daria Galateria, Atlante degli artisti in affari, Sellerio, pp. 251 € 15

Nessun commento: