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Roma com’era un secolo fa, vista dalle donne
Una mostra su
alcune donne, americane, inglesi e qualche italiana, che hanno accompagnato,
documentato, e non poco anche orientato la stagione postrisorgimentale di Roma,
novella capitale d’Italia. Negli scavi archeologici soprattutto, e anche nell’urbanistica,
negli assetti del rinnovamento di Roma capitale. La prima, e unica, mostra di
questo genere, che documenta e celebra il rinnovamento di Roma, culturale e scientifico
(archeologico), e insieme il cambiamento sociale, per la partecipazione di molte
donne. Molte sapevano anche utilizzare la fotografia, e hanno lasciato
documentazione copiosa, che la mostra consente di apprezzare.
Di notevole peso
anche i personaggi. Esther Boise Van Deman, archeologa americana specialista dell’architettura
della Roma antica, è negli annali per le tecniche di datazione delle costruzioni
romane nel Mediterraneo. Marion Elizabeth Blake, anch’essa americana, continuò
il lavoro di Van Deman, in qualità di storica. Fu a Roma anche l’avventurosa
Gertrude Bell, per qualche tempo dal 1910 - prima di diventare “la madre dell’Iraq”
nella Grande Guerra, a fianco di Lawrence d’Arabia nella rivolta araba contro l’impero
ottomano – lasciando una copiosa documentazione fotografica delle rovine prima
della “sistemazione”. Specie del Foro Romano, dove contava sulla protezione di
Giacomo Boni, ch ne dirigeva gli scavi.
Inglesi anche le sorelle
Bulwer, Agnes e Dora, che hanno lasciato anche loro copiosa documentazione fotografica,
lavorando in collegamento col direttore della British School at Rome, Thomas
Ashby – al suo tempo “leggendario” cultore delle testimoniane di Roma antica.
È rappresentata alla
mostra anche, con foto dei monumenti antichi minacciati, a Roma e nella Campagna,
la filantropa e protofemminista Maria Ponti Pasolini. Che a Roma fu anche una celebrity,
animatrice di un quotato salotto internazionale. Personaggio dimenticato, di cui
la mostra fa intravedere il robusto spessore.
Dei Ponti lombardi del cotone, sorella di Ettore, sindaco di Milano e senatore,
educata al Poggio Imperiale, sposa del conte Pier Desiderio Pasolini dall’Onda,
poi senatore, autrice di una “Monografia di alcuni operai braccianti nel comune
di Ravenna”, promotrice di scuole professionali per donne, e poi di cooperative,
che raggruppò nelle Industrie Femminili Italiane, nonché creatrice e animatrice
di biblioteche popolari e circolanti, impegnata in ogni causa femminista, fra
le promotrici nel 1906 della prima petizione a favore del voto alle donne. Ponti
Pasolini animò anche un’Associazione artistica fra i cultori dell’architettura a
Roma, una delle prime società conservazioniste, creando la collezione ora in
mostra di foto di architetture “minori”, di Roma e del Lazio, che sembravano –
e furono – destinate alla distruzione.
Women&Ruins: Archeology,
Photography, and Landscape, American Academy in Rome
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