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mercoledì 19 agosto 2020

Contro l'odio - l'educazione europea

Un’altra Europa. In guerra contro Hitler, che pure era europeo, ma un solido modo d’essere. Un’Europa non germanica, bisogna pur dirlo – l’Europa o è inglese o non è, è per questo che l’Unione Europea è anemica e afasica, perché Londra non ne è convinta e anzi se ne vuole andare?
“Educazione europea” è l’educazione all’odio, nella narrazione che ne viene facendo il giovane intellettuale polacco della Resistenza che morirà alla vigilia della Liberazione. È “bombe, massacri, ostaggi fucilati, uomini obbligati a vivere in buche, come le bestie”, o “come trovare il coraggio e buone ragioni, molto valide, molto giuste, per uccidere un uomo che non vi ha fatto niente”. Da Londra, dove era con la Francia libera di De Gaulle, Gary racconta nel 1945, a guerra appena conclusa, la resistenza in Polonia. Il suo primo romanzo, e il primo della Resistenza, di successo immediato. E di lettura resistente: un notevole esito letterario, a tre quarti di secolo dall’uscita. Per la scrittura, semplice, rapida (con un paio di curiosi capitoli “malapartiani”, di realismo surreale), oltre che per la causa – all’uscita del romanzo il mondo respirava per la caduta di Hitler. E per l’equilibrio, benché scritto e pubblicato in una fase revanscista: contro tutte le guerre, contro tutte quelle dell’odio nazionalista, con notevoli episodi di morti tedeschi innocenti – il patriottismo sì, “è l’amore dei suoi, il nazionalismo è l’odio degli altri”.
Buon conoscitore del polacco e della Polonia, avendovi fatto gli studi medi e superiori, e addetto a Londra al collegamento con gli aviatori polacchi, che alla sconfita nel 1939 erano passati in massa, con i loro aerei, in Inghilterra, Gary riesce a raccontare credibile una guerra che non ha fatto. Sartre lo ha giudicato il miglior libro mai scritto sulla Resistenza, e per una volta non si è sbagliato. Un romanzo semplice, di formazione: il ragazzo che s’impersona nelle avventure di Winnetou, il pellerossa gentiluomo, e di Old Shattered, rimarrà orfano del padre e della madre, la prima razziata per i comodi della divisione d’élite Das Reich, il padre ucciso dopo avere vendicato la madre. Farà la Resistenza, ma è un eroe comune.
L’educazione europea – una vvera educazione - è in filigrana alla semplicità, onesta, e al superamento dei nazionalismi. Missione incompiuta, anche al suo interno: il racconto non è apologetico. Alla seconda scena la guerra tedesca si condanna da sé, senza esagerare: la razzia di donne ha un nome strategico, “metodo Koch” o “il lupo fuori dal bosco”, per costringere gli uomini a uscire dalla clandestinità e tentare di salvare mogli, fidanzate, figlie. Con questa nota: “Apprendo che questi propositi sono in frealtà di un altro. Li mantengo tuttavia in bocca al Gauleiter Koch per fedeltà alla sua memoria”. Ma Winnetou e Old Shattered, le letture da cui il ragazzo polacco non si separa mai, sono creazione di Karl May, lo scrittore tedesco.
Geniale, di architettura politica oltre che letteraria, la trattazione della “doppia” Russia, che occupa la Polonia al seguito di Hitler, e poi lo sconfigge a Stalingrado. Nella figura di un padre e un figlio ucraini, il padre nella Resistenza il figlio - già a 27 anni – generale di Stalin. Che dapprima facilita il passaggio dei tedeschi nello stesso borgo natio, e poi sarà un eroe nella difesa di Stalingrado.   
Romain Gary, Educazione europea, Neri Pozza, pp. 271 € 13,50




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