giovedì 24 aprile 2025
Letture - 576
letterautore
Digressione – È la fuga in
musica? Dà aria alla narrazione, argomenta Gioacchino Lanza Tomasi, in una pagina
di “Lampedusa e la Spagna”, pp. 51-52, che da musicologo apparenta alla fuga: “In
musica la costruzione della fuga si articola nel rapporto fra la sezione libera
del divertimento e la riesposizione in contrappunto obbligato di soggetto e
controsoggetto”.
Ne “I quarantanove racconti”, il “Gatto sotto la pioggia”, prende poche
pagine – un alito curiosamente di malinconia (curiosamente per un Hemingway
ancora giovane). Una giovane gentildonna americana in viaggio in Italia col marito un
giorno di pioggia vede dalla stanza d’albergo un gatto gocciolante ripararsi
sotto un tavolino sul marciapiedi. Scende per prenderlo, ma il gatto non c’è
più. Una cameriera sollecita inviata dal direttore dell’albergo con l’ombrello
accompagna dentro la signora, un po’ allarmata dal “gatto sotto la pioggia”. In
camera lei si dice scontenta malgrado la vacanza. Ha capelli corti da maschietto
e non ha più voglia di fare l’efebo. Vuole lasciarseli crescere, prendere un’aria
femminile, prosperosa, e avere un gatto per farci le fusa. Il marito ascolta muto
e assente distratto, finché non bussano. È la cameriera, che porta alla signora
un dono del direttore, un gatto - in terracotta? tartarugato?
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