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Non c’è chiesa senza Roma
La chiesa
può essere acefala? Senza l’Auctoritas papale? È successo con l’ortodossia.
Che però si è poi frammentata e si frammenta. E sempre i frammenti si danno un’Autorità,
per quanto minima – senza contare che la più grande, quella russa, si vuole la
Terza Roma.
Quanto al
governo sinodale, evocato da papa Francesco, è la cosiddetta “chiesa tedesca”
oggi, peraltro divisa tra sinistra e destra. Come già il gallicanesimo, peraltro
braccio secolare dello Stato, per quanto non massonico.
Nell’Indocina
ancora francese - ma fino poi alla guerra del Vietnam - ogni vescovo in pratica
aveva la sua chiesa (la cosa si può leggere nelle corrispondenze di guerra di
Graham Greene, e in alcuni dei suoi racconti).
Quello che “fa” la
chiesa, nel senso che la tiene unita e ne dà un’immagine sacrale-potente, è
Roma. San Pietro, il colonnato del Bernini, i musei e la città del Vaticano. Il
latino, la lingua della gran parte dei testi canonici, e di molte liturgie, se
non più della messa. L’immagine, anche estetica, di gloria: di luce, di divinità
– non di clausura, certamente non sdegnosa, non polemica.
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