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giovedì 22 novembre 2007

Secondi pensieri (4)

zeulig

Amore – È cieco, come il massaggiatore.

L’amava tanto da levargli il respiro.

Si addice più alla vedovanza.

Nasce troppo tardi, dopo l’adolescenza. Tra adulti che si desiderano ma non si conoscono.
Ognuno è quello che è stato, ha sedimentato ambizioni, debolezze, pregiudizi, entusiasmi che egli stesso può avere dimenticato. Ma la vita anteriore è destinata, prima o poi, in varie forme, a riemergere, per la semplice fisica della memoria, ancorché segreta, e i due adulti innamorati, ammesso cioè che ancora si desiderino, saranno l’uno vittima dell’altro.
È una recita su un palcoscenico sconosciuto. O oscuro. Intensa il più spesso, e per questo sprovveduta, senza difese. È un presente contrappuntato, contraddetto, combattuto dal non detto, un passato per lo più ignoto e per questo perverso. È il fiore sul cumulo dei rifiuti. L’acqua trasparente sul fondo melmoso.

Analista – È anale, certo.

Assenze – Sono più spesso presenze. E viceversa, alcune presenze sono assenze. Non sempre mancanze.

Berlusconi - È il dio della sinistra, il suo totem.

Democrazia – È retta dall’opinione. Cioè dall’inganno.

Dio – Più che benevolente, è casuale.
C’è nel male, è ovvio, se è ovunque. Ma sempre non si capisce a che titolo. Che ci faceva ad Aushwitz?

Con Dio bisogna stare in guardia, il Dio dei cristiani è uno che li “induce” in tentazione. Per quanto, Auschwitz che tentazione è?

Giustizia - È una luce piena d’ombre.

Marx – Se c’è qualcuno che sa, ha sempre saputo, che il mercato è incontrollabile è proprio Marx. Con più cognizione di causa di A.Smith.

Ma l’economia o l’interesse non spiega l’uomo, si sa. Nemmeno l’uomo corporale, senza anima, né l’odio, non spiega l’innamoramento e le tragedie dell’amore, il sacrificio di se stessi, la procreazione, incluso della stessa impresa economica, il piacere. Marx sa più di molti altri, ma è astratto, irrealistico. E odi produce improduttivi, degli Usa, o della perfida Albione, dei padroni, di chi possiede di più. Di cui a nessuno frega nulla.

Melodramma - È l’eccellenza italiana, l’inverosimile vero, a tinte forti.

Natura – Se c’è, quella umana compresa, è opera di Dio. L’uomo, che non sa governarla, non può averla creata.

Occidente - Forse non include abbastanza, ma è il solo mondo e la sola cultura che include

Proust – Si faceva somigliante a Ivan Bunin nella maturità, che nel 1933 avrà il Nobel per la letteratura, primo russo. Era totalmente saprofita?

Santi – Hanno vite difficili, come ognuno. E anche dopo morti: Dio, che è equanime, non può privilegiare i suoi.

Scrivere – È come una storia d’amore, non c’è nulla che non sia stato detto: la novità è la cosa stessa. È come la vita, che si vive, che si scrive.

Lo scrittore è Gesù quando dice: “Il mio regno non è di questo mondo”. L’autore non è di questo mondo: della famiglia, degli affetti, della politica, del lavoro.

Si può solo come vuole Flaubert, da Dio. Uno che sta ovunque e in nessun luogo. Che sa tutto e nulla. Ed è inutile.
Scrivere non è una storia che si scrive da sé – non c’è storia che si scrive da sé. Ma non è necessario scrivere utile.

Segreto – In Italia è dell’evidenza. Non della lettera rubata di Poe, che se ne sta inavvertita, ma proprio della lettera ricevuta, aperta e letta subito. Il segreto si fa anzi coi tamburi.

Storia – Viene da Oriente, dalla Cina alla Mesopotamia – quindi alla Persia e alla Grecia – e all’Egitto. Viene anche da Sud, dalla Nubia, dagli Inca.
Va verso Occidente.

È bugiarda, per definizione. E non necessariamente simpatica.

È un campo aperto. Guardato da uomini in gabbia.
O è un correzionale, recintato da mura e filo spinato, raccontato da uomini chiusi dentro le sbarre?

È la memoria, cioè la spina dorsale. Della società e degli individui. Quanto debole allora.

È spalare sabbia. Con gusto.

Soldati – Ritorna con la nostalgia, borghese, dell’aristocrazia. Soldati è il borghese, curioso, intraprendente, educato dai gesuiti, studioso di arte, viaggiatore giovane in America. Insofferente del plebeo – meridionali (“Fuga in Italia”), emigrato, yankee. Nei racconti e nei viaggi. Con i quali muove l’ingessato borghesuccio ai piaceri del gusto, inventore del turismo intelligente. Allo stesso modo al cinema e in letteratura: tiene aperti interni, anche morali, sostenuti e di media (borghese) passione, nell’indelebile marea neo realista. Anche somaticamente: Soldati si è “fatto” una faccia da “cielo” ignaziano.

Vita – Si può leggere come una serie di suicidi – in forma di rinunce, certo. E non a partire da un certo punto, ma quasi subito alla nascita. Si nasce con la gioia e la speranza, non c’è bambino che non voglia nascere. Poi si rinasce, ma si perdono pezzi.

zeulig@gmail.com

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