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lunedì 23 novembre 2009

Il mondo com'è - 27

astolfo

Bestemmia - È La migliore preghiera, se la via privilegiata al paradiso è il martirio. Bartolomeo, Lorenzo, Sebastiano, Agnese, Lucia, le agonie dei martiri sono lente, con sofferenze sempre acute. Nel Vecchio testamento il sacrificio non richiedeva sofferenza: una pugnalata e via, una bastonata, un colpo di netto. I Vangeli inaugurano il martirio con l’agonia di Gesù, anche anch’egli bestemmia.

Cooperazione - La benevolenza conta più del rispetto? Con i forti sì. Con i deboli irrita. Con i deboli che vogliono rafforzarsi. L’africano che gli italiani trattano a tarallucci e vino gradisce di più – ne beneficia – l’altezzosità francese e la freddezza germanica, al punto da considerare migliore la loro cooperazione per lo sviluppo. Il debole vuol essere dominato.

Giovanna d’Arco – Bruciare una signora come eretica e strega, e poi santificarla: si introduce nel dogma una dose intollerabile di anarchia. Il cristianesimo (cattolicesimo) è più dogmatico o anarchico? Una chiesa monocratica (perfettamente monocratica: non c’è nemmeno l’incubo della discendenza, a una scelta democratica pilotata dalla politica subentra lo Spirito Santo) per un’ecclesia ugualitaria? Ugualitaria e libertaria, come gli è venuto in mente.

Grecia – La Grecia antica ha una cultura “realista”. Oscar Wilde, “De Profundis”, 126: “La nostra arte è come la luna, scherza con le ombre, mentre l’arte greca è come ilsole e trattacon le cose direttamente”. Wilde dà alcuni esempi di questo atteggiamento, per ultimo le ghirlande di cui si adornavano l’artista e l’atleta, “i due esemplari tipici che la Grecia ci ha dato”: erano “ghirlande di lauro amaro e di petrosella, che non sarebbero stati altrimenti di nessuna utilità per l’uomo”. Ecco perché Omero ha difficoltà a dire i colori, compreso quello del mare: forse perché era cieco, ma anche perché i greci non discettavano sulla luce, cioè sulle ombre, bensì sull’uso di ogni cosa. Il resto è mitologia.

Lavoro – L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, dice la Costituzione, e uno penserebbe che i cavalieri del Lavoro, nominati dal capo dello Stato, massimo tutore della Costituzione, ogni anno nel giorno della festa della Repubblica, siano dei lavoratori. E invece no, sono dei pensionati. Ma non di quelli a basso reddito, anche qui bisogna distinguere. Sono quelli che non hanno più bisogni, e quindi non più stimoli al lavoro, perché hanno avuto fortuna nella vita, o hanno ereditato, e ora si godono in riposo i benefici.

Militarismo – Ripugna perché è egualitario? Il mondo militare, così strettamente gerarchico, è egualitario: è fatto di organizzazione e non di iniziativa, impone il gruppo, lavora per e in fronte alla morte, massima egualizzatrice. L’eroe guerriero è fermo a Napoleone, poi è venuto il milite ignoto.

Occidente – È la paura dell’Oriente. Una barriera, eretta per prima dai romani, fino a Costantino, al cristianesimo di Costantino. Al di qua è l’Occidente, cioè l’ordine e l’accumulazione.
L’Occidente ha tentato episodicamente di attaccare l’Oriente, frammentariamente: Alessandro, Crociate, Napoleone, regina Vittoria. L’Oriente ha tentato più volte di prendersi anche il piccolo Occidente: le invasioni sono sempre da Est a Ovest, in massa, schiaccianti. Ma ora l’Occidente potrebbe avere trovato l’arma assoluta: la civiltà dei consumi, il benessere individuale.

L’Oriente è una costruzione dell’Occidente. L’Occidente pure.
Sarebbe interessante una storia. Ma soprattutto sapere perché l’Occidente ha bisogno di queste categorie. L’Occidente c’era nella divisione dai barbari, ma non è la stessa cosa. Si afferma nelle guerre turche? Nelle Crociate? Nelle invasioni barbariche? Sono tutte occasioni che darebbero rispettabilità al termine. O si afferma con lo schiavismo e l’imperialismo?

È un privilegio: libertà, lavoro (libertà dal bisogno), cultura, sviluppo (tecnica). È stato costruito, e si costruisce, con fatica, con scetticismo, con crisi anche terribili. Ma ora l’accumulo è tale da farne un privilegio: ne beneficia anche chi non ci crede, o rema contro. Il “complesso” dell’Occidente è il risentimento contro il privilegio più che contro il suo “imperialismo”. O l’imperialismo è nei fatti, nel privilegio, anche se esso non si esercita attivamente, con le armi o il denaro? In questo caso si assolverebbe.

Sessantotto – Le sue celebrazioni – del Sessantotto come del Settantasette, dei sessantenni – sono amarcord, piene di buoni sentimenti: l’amicizia, gli amori, il calore, l’entusiasmo, la spontaneità, la spensieratezza dei vent’anni. Molto leografiche: come genere, sono harmony, sentimentale. I vent’anni di Paul Nizan? Le violenze, private e pubbliche? L’arroganza perdurante?

Togliatti – Più che un ideologo è stato un pedagogo: del disinteresse personale, dell’onestà, dell’ordine. Con Berlinguer invece, che professava di voler abbattere l’ideologia, il settarismo ha prevalso e perdura.

Turismo – Incattivisce. Oggi potremmo sopportarci anche senza privacy alla seggetta comune del bagno pubblico romano, ma non alla Rocca di San Marino o al Mont Saint Michel. È uno spreco: tanti soldi e fatica per un divertimento impossibile, tanto interesse forzato per la noia.

astolfo@antiit.eu

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