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martedì 2 agosto 2011

Quel capitalismo protestante è molto cattolico

Non sancisce nessuna “superiorità”, come ha voluto la vulgata italiana anticlericale o anticattolica. È uno studio del rilancio (ammodernamento) del capitalismo con la Riforma e la Controriforme. Weber rivaluta, nell’ottica della riproduzione del capitale e dell’accumulazione, sia la predestinazione sia la giustificazione attraverso le opere, mettendo in rilievo il pietismo del luteranesimo – che è molto “cattolico”, della Controriforma lombarda dei Borromeo. È vero che c’è molto “nordismo” in Weber, la cui cultura non attraversa le Alpi. Cromwell e i Roundheads, di cui fa grande caso, in fondo, nell’epoca loro, erano appaiati a Masaniello e ai lazzaroni napoletani (v. le medaglie coniate a metà Seicento, e la grande curiosità europea per il sovvertimento napoletano). Weber riflette anche la situazione storica, culturale, a lui contemporanea, tra il Kulturkampf, l’attacco al cattolicesimo, e la debole presenza italiana nella Triplice. Se ha un’ottica deformata, però, mantiene un giudizio equilibrato: rintraccia ciò che nelle diverse etiche protestanti ha favorito il capitale, senza escludere la confluenza-apporto di etiche improntate a altri credi religiosi – M. Weber è notevole storico delle religioni. Il punto centrale è che in area protestante, specie in quella calvinista-puritana, il controllo della chiesa sulla vita civile è stato rigido. Da qui l’elaborazione del senso del dovere in etica del lavoro e della frugalità (thrift). Un di più di sacrifico che viene ripagato allargando la ricompensa a questo mondo (ma per Weber ciò non è importante), tramite la sfida ininterrotta delle opportunità (challenge) e quindi l’ininterrotta opportunità di successo. I cattolici, sottoposti a una gerarchia ecclesiastica complessa, sono invece anarchici, lassisti, lazzaroni, ma con maggio spazi di libertà e d’invenzione, di iniziativa. Oggi che la libertà dal bisogno, dallo sviluppo, non più stringente, si può ritenerlo una dota. Max Weber, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo

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