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venerdì 28 febbraio 2014

L’edizione vecchia è la più nuova

Due diverse antologie dello stesso testo, i “Diari” che Hebbel tenne per tutta la vita attiva, due diversi criteri di scelta, due opere diverse. Le antologie fanno molti scherzi agli autori. Sentenziosa, e quindi poca cosa al confronto con altri massimari, studiati, la scelta del pianista Brendel (proposta da Adelphi), significativa e ancora viva quella di Scipio Slataper nel 1931, riproposta quindici anni fa da Antonio Castronuovo per l’editrice La Mandragora, e ora risuscitata insieme col logo editoriale originale. Due diverse traduzioni anche, quella di Slataper meno filologica ma più “aderente”. E così in italiano, dove lo Hebbel tragico è quasi sconosciuto, malgrado gli studi di Farinelli, Borgese, Lukáks, Mittner, il suo diario ha tre edizioni in contemporanea.
Lo Hebbel diaristico non è stimato, nell’interessante disamina che ne fa Castronuovo: se piace ai lettori, da questi bisogna escludere i critici, con poche eccezioni. “Riposo serale”, Benjamin perfido annota nel 1928, “sta critto a grandi lettere sul pensiero di Hebbel”. Più radicale Emilio Cecchi, che l’aveva letto in francese nel 1911: “i pensieri di Hebbel nei Diari” dice “assai più voluti pensare che pensati”. Castronuovo vuole Nietzsche “positivamente” impressionato da Hebbel, ma dai drammi, “Giuditta” e “I Nibelunghi” – anche se in Nietzsche il nome non ricorre mai. Thomas Mann scrisse dei “Diari” nel 1904, impressionato dalla mole, duemila pagine, impressionato negativamente. Mentre ne fu entusiasta Kafka, che li lesse nello stesso anno, come più tardi lo sarà Canetti – benché Hebbel abbia più di un cenno antisemita.
Castronuovo si segnala soprattutto per la sintesi del nodo nevralgico di Hebbel diarista e tragediografo: salvare l’individuo nella piattezza della modernità con l’affermazione del “contadino” come “spirito del mondo” - in anticipo quindi di un secolo sull’autenticità di Heidegger (e di Pasolini). Hebbel assume la polemica romantica sul filisteismo: antiborghese, antimercantile. E antimodernista, a volte voluttuosamente reazionaria.
Estratti di saggezza? “I figli devono essere partoriti perché le madri non muoiano”. “La fede non è un’attività oscura dello spirito, ma sì chiarissima: abbraccia con sicurezza l’affine che sta fuori della cerchia dell’intelletto”. “Il veramente soggettivo è nient’altro che una specie di oggettivo. Allarga il mondo, esprimendo i fenomeni che possono accadere solo nel cerchio di una data personalità”. “La donna nell’uomo lo tira alla donna, l’uomo nella donna tiene testa all’uomo”.
Friedrich Hebbel, Diario, Carabba, pp. 134 € 15

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