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mercoledì 26 febbraio 2014

L’amore mancato, a buon mercato

“Gli uomini, in generale, hanno un vantaggio sulle donne. Dimenticano facilmente i momenti difficili della loro esistenza”. Mentre “la più parte della donne ha la tendenza a conservare, inscritta profondamente in sé, la memoria delle ore tristi”. Simenon se lo dice qui dopo aver vissuto, e mostrato di averlo vissuto, il contrario. Qui nella sua prima prova dopo aver cessato, due anni prima, la prolifica attività di narratore, per dedicarsi a “dettare” le memorie. Nella settimana trascorsa accanto alla madre morente.
Simenon “fa  i conti” con la madre. Con la mancanza d’amore della sposa e madre – così crede. Fino a che, arzigogolando con se stesso, nella lunga veglia al capezzale della donna, come sempre vigile ma muta,  un’altra figura si erge, poco affettuosa ma non senza ragione, e solo devota al figlio, ai figli. Anche le madri hanno un corpo, una vita, una storia.
È una storia anche di un’altra civiltà, che Simenon sbalza ma di cui non ha coscienza. Di un modo di essere o vivere teutonico – la madre è fiammingo-olandese. Dello spirito del thrift, della rinuncia austera o dell’accumulo, che è convenuto chiamare lo spirito protestante del capitalismo. In realtà anche cattolico, per esempio in questo caso. Ma teutonico, per esempio a fronte dei latini Simenon, che invece si vogliono bene, se lo dicono - sprecano le parole.
La riedizione francese del 1976 collaziona anche una trentina di pagine del dettato successivo di Simenon, “Vento del Nord, vento del Sud”, che situano e spiegano la “Lettera”. Con la ricerca affannosa, tutta la vita, di un affetto. In due matrimoni lunghissimi, di oltre vent’anni, e costosissimi, finiti in liti oltraggiose tra avvocati e esperti patrimoniali. O anche “altrove, spesso presso quelle che si chiamano prostitute (una parola di cui ho orrore)” - sempre alla caccia ossessiva di “un po’ della tenerezza di cui sentivo il bisogno”. E rapporti in vario modo difficili con i figli delle due madri, benché accuditi e seguiti. E un affetto infine ritrovato in Teresa, l’ultima compagna. A sentire lui, basterebbe poco: un po’ d’attenzione, da una parte e dall’altra.
Georges Simenon, Lettera a mia madre

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