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lunedì 16 ottobre 2023

Secondi pensieri - 525

zeulig


Amore
La questione è sempre l’amore non richiesto - in Shakespeare unrequited, anche irrequieto. Nel 1699 il teatro si inaugurò a Weimar con un’opera dal titolo “Il virtuoso Amore contro l’insensato Desiderio”. E insomma, che cos’è amore? Certamente non è disprezzo, o insofferenza. Nemmeno indifferenza.
 
Arte e felicità
- “Ogni arte si fonda su un certo grado di felicità”, statuisce Stendhal. Principio oscuro malgrado l’apparente chiarezza. Da cui però trae la più grande verità: “Allo stesso modo come da un antro oscuro esce un gran fiume”.  
 
Diritti
– “Negli anni ’70-’80 la sessualità era molto più libera di adesso”, Arturo Brachetti. L’ “età dei diritti” comprime le libertà  - è una polizia.
 
Eterno ritorno – Ha un senso, più che nelle visioni di Nietzsche, nel senso della storia di Vico. Di un ritorno cioè non eterno e nel senso del medesimo, ma della durata, della memoria, del ricordo, del passato.  
Guerra – Nessuna guerra è mai stata senza fine. Ma dopo distruzioni, anche radicali.
È un intervallo di distruzioni.
 
Libertà - È divina – discende dal logos, da un lume. Dostoevskij diceva che se non c’è Dio allora tutto è permesso, ma ha più ragione Lacan che dice il contrario, se non c’è Dio allora tutto è proibito – la libertà è una caccia continua, di frodo, da bracconieri, non un diritto della personalità.
 
Mito – Ce ne sono di vario tipo, naturalmente. Talvolta sono semplici narrazioni, fantasiose, appaganti. D’intrattenimento o anche utili a capire verità controverse o sfuggenti, o ingrate. Talaltra sono falsificazioni. E velano o celano la verità. Quando non sono travisamenti, servono a distorcere i fatti vissuti attraverso di essi. Uno, diffuso, è dell’amore materno.
I miti girano più o meno tutti attorno alla forza, la dipendenza, l’odio, l’amore, il desiderio di prendersi cura di qualcuno, o di ferire e d’infierire, esprimono o condensano sentimenti, collegandoli al sesso e all’amore in tutte le sue forme, verginale, coniugale, parentale, e alla nascita, alla vita, alla morte che ogni soggetto sperimenta. Ma anche alla capacità avvincente, per quanto affabulatoria, del mito stesso, questa è semplice verità di logica che troppo spesso si trascura. Si creano così carestie e epidemie artificiali, si sono create in questa epoca di psichismo dilagante, che tanti morbi propaga nel mentre che pretende di curare e guarire.
Nietzsche – A rileggerlo è un visionario più che un pensatore – si apprezza solo in quanto visionario, per lampi, non per ragionamenti. Un poeta.
Ma non al modo di Eraclito, cui in quanto “poeta” (e frammentario, quasi epigrammatico) viene apparentato. Eraclito è logico, anche profondo.
 
Storia – “Storia, «bella trovata!», è il linguaggio” – “ogni elaborazione è storia, come tutti m’insegnano, e storia, «bella trovata!», è il linguaggio. Che è thesaurum d’una civiltà, d’una coltura,d’una tradizione espressiva legata a innumeri fatti”.
 
È anche il futuro, lo modella, in piccola o grande parte – grande, a meno di imprevisti.
L’immaginazione non differisce dalla memoria, come nota Vico, e quindi, a meno di eventi imprevisti, in larga arte è predeterminata.
Il futuro ha la forma del passato perché è elaborato sulla base dei ricordi.
 
Uguaglianza – Dovrebbe poter essere anche, cioè no, in primo luogo, morale. Ma come si fa? E chi è il giudice, quale il codice o scala di valori, a quale fine?
Anche l’uguaglianza materiale è complicata. Fino a una soglia minima dei mezzi? Fino al gradimento-soddifazione di sé? Su un’ordinata di valori?
 
Verità – Si lega spesso alla storia. Quindi è anch’essa vagabonda?
 
È sempre transeunte. Specie nell’esegesi, dove più che transeunte, legata al contesto storico, è volatile – è la miniera dell’ermeneutica.
 
Mentire la verità” era divisa di Aragon, lo scrittore francese guardiano dell’ortodossia sovietica.  Nonché esercizio di Bulgarin coscienzioso, personaggio semicomico di Tynianov, il romanziere russo dei poeti.
Non ha buona fama, Verità è il ministero di “1984”, la bibbia dell’assolutismo.
 
Il papa Paolo VI si era votato alla “servitù della verità”, avendo, come voleva, “spinto il dubbio alle estreme conseguenze”. Posizione da ricercatore o da adolescente eterno? È dubbio che il dubbio conduca alla verità e alla fede. Il papa sarà stato l’Anticristo, l’arconte di Giovanni, ma un demonio in agguato sarebbe perplesso, per quanto beffardo.
La verità è che la verità non piace, spesso.
 
Heid egger vi si sottrae  - si direbbe da rabbino sofistico.
O Alla Ponzio Pilato, la macchietta del romanesco, curioso e stanco, che in Giovanni, XVIII, 38 sospira: “ estìn alètheia?”, che cos’è la verità.
 
Euclide da Megara, a lungo co fuso con l’Euclide “euclideo”, il matematico rigoroso (ancora Petrarca, classicista volenteroso, lo confonde), per via del Bene che identificava con l’Essere o Uno, fondò una scuola delle doppie contrastanti verità, il paradosso del bugiardo cretese, contro il principio aristotelico del terzo escluso.
 
La nudità è vera – e bella (anche se si può esibirla alla Biennale, per un generale digrignare di denti). La verità vuol essere spoglia?
 
ViaggiareIrrequieta è la natura, che pure sembra così stabile,  perfino domestica, casalinga. “Tanto li punge al cuore la natura\che la gente arde di porsi in viaggio”, cantava Chaucer. Dall’incessantemente piccolo all’infinitamente grande, il mondo si muove senza sosta. Viaggiano le stelle e la luce. L’8 maggio 1967 è arrivata una nuova galassia, milioni di stelle. Una notte di febbraio del 1967 è stata vista dalla terra l’esplosione di una stella avvenuta 174 milioni di anni prima. Le stelle, ha ragione Kant, ci liberano. Come i fiori, che fioriscono e muoiono.
Un viaggio vero è nell’incerto, l’ignoto. Ma chi scappa di più? E dove? Si vendono i viaggi astrali per nessuna destinazione in realtà, giusto una gita fuori porta – un weekend familiare, con le zie, quando c’erano, e i nonni.


zeulig@antiit.eu

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