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martedì 17 ottobre 2023

Internet non è più divertente

“Internet oggi sembra vuoto, come un salone con l’eco, anche se è più affollato che mai…”. Su tutte le piattaforme. Specie quelle giovanili: “Le piataforme a trazione soprattutto giovnile – YouTube, TikTok e Twitch - funzionano come stazioni radio, con un creativo che posta un video per milioni di followers; quello che i followers hanno da dirsi l’un l’altro non incide più, come usava sui vecchi Facebook o Twitter”. I social erano un posto di conversazione e reciprovità, ora non più.
Le cause? “Poche reti social si sono prese l’open space internet, centralizzando e omogeneizzando le nostre esperienze attraverso i loro opachi sistemi di analisi dei contenuti”. Ma l’algoritmo funziona per accumulo e non per diversificazione: “Rende popolari account e temi che già lo erano, imbricando o chiudendo i meno favorite o meno aggressive”.
Un’altra causa può essere che “divertirsi online era qualcosa che usava fare nelle ore vuote al lavoro, confinati davanti al computer tutto il giorno”. Ora questo legame non è più stretto, col lavoro da casa, gli orari su misura e altri mutamenti del lavoro.
Da tempo la rete è sotto esame, come veicolo di false notizie (di propaganda), e piattaforma della  parola ridotta a violenza.  Habermas ha fatto in tempo a vedere l’opinione pubblica o “sfera pubblica”, di cui aveva celebrato qualità e potere, derapare verso l’inconsulto e il provocatorio, quando non lo sberleffo – verso la violenza invece che verso il ragionamento (dibattito). La rete come una minaccia alla democrazia - tema arduo, anzi contestabile. Qui invece se ne registra la stanchezza, la debolezza.
Kyle Chaika, Why Internet isn’t fun anymore, “The New Yorker”, free online


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