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venerdì 20 novembre 2020

L’emigrazione, l’avventura

Un repertorio delle dimensioni e i problemi dell’immigrazione italiana dall’unità a oggi, ricostruita con articoli e saggi pubblicati sulla stampa di tutto  mondo dove gli italiani sono emigrati, corredati da una vasta galleria di foto d’epoca. Una storia non felice, anzi specialmente dura.
L’emigrazione è una scommessa, in un orizzonte di speranza – quanti non sono emigrati, nella stessa stabile Europa ora ricca, da una città o una regione a un’altra, tra mondi diversi seppure della stessa lingua? Un segno di vitalità, comunque di iniziativa personale. Per quanto ardue possano essere le sue condizioni, anzi tanto più.
L’emigrazione è stata per quasi un secolo transoceanica, e in lingue e mondi diversi e alieni. Ma la difficoltà è parte dell’atto di coraggio. La durezza viene dallo sfruttamento. Che, non si penserebbe, ma la raccolta testimonia opera per lo più di connazionali. I “padroni”, oggi “caporali”, che condizionavano l’accesso al lavoro, le paghe, la sussistenza (casa, cibo). I “reclutatori”, soprattutto di bambini, nelle campagne remote e misere, del Sud prevalentemente: di bambini “comprati” per poche lire da adibire ai commerci non remunerati e alla piccola delinquenza nelle città e oltremare. Le mafie. Il linciaggio di New Orleans nel 1891, la caccia all’italiano che la raccolta documenta per prima, in apertura, fu la giustizia popolare contro la banda uscita vincente in una guerra di mafia, che in questa guerra aveva ucciso il capo della polizia, e poi si era fatta assolvere da una giuria da essa prezzolata – una mafia strapotente, a New Orleans, nel 1891: la folla che li assaltò nella prigione, e poi con una ricerca tignosa nei loro vari nascondigli in città, era capitanata dal Procuratore Capo.
Una rassegna delle tante emigrazioni, diverse per tempi e, di più, per destinazione. Le destinazioni di diritto inglese, in Gran Bretagna (molti in Scozia…) e nel Commonwealth (Australia, Canada), si caratterizzano per l’accettazione di diritto e di fatto, e una assimilazione rapida. Col “pesce fritto e i gelati” a Dundee, italiani, nel 1928 – o il caffè napoletano, si può testimoniare per esperienza, a Inverness, estremo Nord della Scozia, nel 1960. Gli alti e bassi in Francia, terra di accoglienza e di rifiuto, con la tragedia di Aigues-Mortes, a Ferragosto del 1893, contro gli italiani che abbassavano le paghe nelle saline (mancano le restrizioni, anche in regime di Fronte Popolare, a metà degli anni 1930, che per molti aspetti anticipano le difficoltà e incomprensioni odierne). Gli accordi postbellici, braccia in cambio di carbone, o di petrolio, di cui non si sa che pensare. L’emigrazione così era protetta, censita dai consolati, ma l’occupazione era nelle miniere, dove registrò centinaia di morti. L’emigrazione tutto sommato felice in Sud America, Brasile, e Argentina soprattutto, ma anche Venezuela e Perù, di immigrati presto qualificati e integrati, presto spina dorsale della classe media locale, di agricoltori, imprenditori, allevatori, professionisti.
In cerca di fortuna
, Internazionale Storia, pp. 192, ill. € 14

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