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Il corso delle cose - il terzo Simenon
La morte, per
suicidio, di un recente amico sempre gioviale porta un medico di professione alla
scoperta di faglie nelle vite di tutti i giorni, di figli, padri, mariti,
mogli, amanti, rassegnati, che seguono il corso delle cose. Senza entusiasmi e
senza rigetti. La vita di ogni giorno, un affare di letto qui, una malattia là,
lunghe conversazioni, grandi bevute, grandi dolori sottaciuti, per primi a se
stessi. Un racconto di mondi modesti. In toni sommessi: il racconto parte
moderato, continua lento, finisce adagissimo.
Un terzo Simenon,
non quello dei gialli Maigret né quello dei romanzi “duri”, sorprendenti di crudeltà,
odii, bassezze, eroismi nella “normalità”. Narratore della vita di tutti i giorni,
nelle famiglie, al lavoro e nel tempo libero. Con e senza figli, con gli amici,
con le conoscenze, tra incontri più o meno scelti, più o meno casuali. Di un’umanità
inguaribilmente grigia, anche a Montmartre, come in questo racconto, e lungo la
Senna in campagna fuori Parigi. E specialmente a letto.
L’ultimo dei
romanzi scritti da Simenon in America, nel 1955. Alla fine dell’autoesilio di dieci
anni che si era imposto nel 1945 per sfuggire alla canea del collaborazionismo –
ne era colpevole il fratello, per questo condannato a morte (rifugiatosi nella
Legione Straniera, era morto due anni dopo nella guerra d’Indocina). Un
racconto che prende rilievo nell’autobiografia: in America aveva abbandonato la
moglie “Tigy”, insieme alla quale aveva vissuto gli anni migliori, per sposare
una segretaria che lo eccitava ma non amava – e con la quale continuerà una
vita sessuale disordinata e insoddisfacente
– il Simenon di “una puttana al giorno”.
Il corso della
vita. Con molto parlato, in modi ordinari, di cose ordinarie. Con una strana
svista: la protagonista, moglie fedele, ha un numero imprecisato, una dozzina,
due dozzine, di aborti spontanei – un miracolo. A pochi mesi peraltro l’uno
dall’altro. Si direbbe di un amore tragico. O di un modo di essere svampito.
Georges Simenon, Il
grande Bob, Adelphi, pp. 166 € 19
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