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lunedì 12 maggio 2025

C’è del metodo nella follia artificiale

“Se a un aumento della produttività non si accompagna una riduzione dell’orario di lavoro si crea disoccupazione, su questo dovremo vigilare. Un altro problema sarà il rapporto con i testi scritti e vedo un impatto sul mondo dell’informazione: se le persone si accontentano dei riassunti fatti dall’intelligenza artificiale delle notizie pubblicate sui giornali, chi si abbonerà più ai giornali? Ma se i giornali chiudono, cosa riassumerà l’intelligenza artificiale?...
“L’intelligenza artificiale non può inventare il futuro. Ha la conoscenza di tutto quello che ha scritto l’umanità e lo ricombina. Anche la nostra creatività mette assieme tutto quello che abbiamo letto, imparato, sentito, provato e vissuto e da lì genera delle idee. Però il futuro non si crea tirando a indovinare ma cercando di combinare l’esperienza con un’idea di mondo. Che i chatbot non hanno…
“È evidente che le macchine fanno qualcosa di diverso (dal pensare, n.d.c.) anche se, come dice Amleto, c’è del metodo nella loro pazzia. Però fanno cose completamente coerenti e in qualche caso ci aiutano tantissimo. Ad esempio le traduzioni sono diventate molto buone, a volte migliori di quelle fatte da un essere umano. Io l’ho usata per controllare la qualità della traduzione di un mio libro in cinese e ho scoperto delle inesattezze dei traduttori umani….
“Mi ha molto impressionato una cosa: avevo scritto delle formule a mano nella mia cattiva calligrafia e l’intelligenza artificiale non solo me l’ha lette, le ha messe in ordine in un formato matematico e ha aggiunto i commenti giusti fra una formula e l’altra. Proprio un bravo pappagallo!”
Giorgio Parisi,
AI non è una battaglia persa, si può recuperare il ritardo, corriere.it

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