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C’è del metodo nella follia artificiale
“Se a un aumento
della produttività non si accompagna una riduzione dell’orario di lavoro si
crea disoccupazione, su questo dovremo vigilare. Un altro problema sarà il rapporto
con i testi scritti e vedo un impatto sul mondo dell’informazione: se le
persone si accontentano dei riassunti fatti dall’intelligenza artificiale delle
notizie pubblicate sui giornali, chi si abbonerà più ai giornali? Ma se i
giornali chiudono, cosa riassumerà l’intelligenza artificiale?...
“L’intelligenza
artificiale non può inventare il futuro. Ha la conoscenza di tutto quello che
ha scritto l’umanità e lo ricombina. Anche la nostra creatività mette assieme
tutto quello che abbiamo letto, imparato, sentito, provato e vissuto e da lì
genera delle idee. Però il futuro non si crea tirando a indovinare ma cercando
di combinare l’esperienza con un’idea di mondo. Che i chatbot non hanno…
“È evidente che le
macchine fanno qualcosa di diverso (dal pensare, n.d.c.) anche se, come dice
Amleto, c’è del metodo nella loro pazzia. Però fanno cose completamente
coerenti e in qualche caso ci aiutano tantissimo. Ad esempio le traduzioni sono
diventate molto buone, a volte migliori di quelle fatte da un essere umano. Io
l’ho usata per controllare la qualità della traduzione di un mio libro in
cinese e ho scoperto delle inesattezze dei traduttori umani….
“Mi ha molto
impressionato una cosa: avevo scritto delle formule a mano nella mia cattiva
calligrafia e l’intelligenza artificiale non solo me l’ha lette, le ha messe in
ordine in un formato matematico e ha aggiunto i commenti giusti fra una formula
e l’altra. Proprio un bravo pappagallo!”
Giorgio Parisi, AI non è una battaglia persa, si può recuperare il ritardo, corriere.it
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