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giovedì 15 maggio 2025

La dottrina Trump

La pace, con il commercio, è la “liberta dei moderni” – la guerra, con la schiavitù, era la “libertà degli antichi”. Il mondo moderno grazie al commercio, sull’esempio dell’Inghilterra, assicura la libertà e il benesere, abbandonando la schiavitù e la guerra. È dunque la dottrina liberale più famosa, e insuperata benché vecchia di due secoli, quella di Benjamin Constant, piccolo ma potente intellettuale acerrimo nemico di Napoleone e le sue guerre, la “dottrina Trump”, il programma politico del presidente americano.
Sotto il tratto buffonesco del personaggio (della forma di comunicazione che ha scelto, come quella a maggiore impatto sul pubblico), si comincia a percepire quello che era dichiarato nel programma, una “dottrina Trump”. Che Viviana Mazza oggi sul “Corriere della sera” ha infine la possibilità di sintetizzare – con l’aiuto del filosofo politico (anti-Trump) Michael Walzer, in un’ampia pagina sotto questo titolo:
https://www.corriere.it/esteri/25_maggio_15/dottrina-trump-capitalismo-clientelare-scala-globale-3807af85-af7a-41a4-8103-0c096bc60xlk.shtml
Per una volta esponendo per esteso quanto Trump va dicendo sulle politiche americane che lo hanno preceduto dalla fine della guerra, l’epoca della pax americana: pace e sviluppo “non sono stati creati dai cosiddetti nation builder, dai neo con o dalle non-profit progressiste che hanno speso trilioni, e hanno fallito, per sviluppare e democratizzare Kabul e Bagdad … Alla fine i nation builder hanno distrutto più nazioni di quelle che hanno costruito, e gli interventisti sono intervenuti in società complesse che non capivano”.
Mazza cita a sostegno anche “l’immobiliarista e inviato speciale (di Trump) Steve Witkoff, che “la pace produce profitti, quindi è «logica»”.

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