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venerdì 16 maggio 2025

Ombre - 774

Difesa al 2 per cento del pil? Fatto. Al 5 per cento? Sarà fatto. Il capo dei 5 Stelle Conte imbordellisce la questione, che però è di suo  assurda. Passare quest’anno dall’1,5 al 2 per cento del pil significa 1,2 miliardi in più. Per un’Italia che stringe la cinghia su ogni centesimo d’indebitamento è già molto. Passare al 5 per cento, come Crosetto si sbraccia di promettere, significa quasi eguagliare la spesa per la sanità – 6,2 per cento. Insensato. Oltre che stupido: a chi Meloni deve fare la guerra?
 
Effettuare fuori della Ue, della libera circolazione Schengen - e dell’attivismo di avvocati senza causa - p. es. in Albania, l’accertamento del diritto d’asilo no, scandalo, persecuzione. Anche se il commercio dei nuovi schiavi, gli immigrati, si fa forte soprattutto dello sbarco in area Schengen. Delocalizzare, cioè deportare, i detenuti immigrati in carceri a buon mercato, p.es. in Kossovo, sì. Non è una doppia morale, è la politica zero: chi vive di social non pensa.
 
Basta un nulla per scatenare le tribù a Tripoli, con centinaia di morti. Un inferno creato dai “democratizzatori” americani, la zarina Hillary Clinton e il debole Obama. Col contributo volenteroso del corrotto Sarkozy, il presidente francese che voleva seppellire i finanziamenti ricevuti da Gheddafi – assassinandolo – e scalzare l’Italia dalla Libia.
 
C’è accanimento della Procura di Taranto contro l’acciaieria? Sì, c’è. Contro l’impianto convertito su criteri ambientali? Si. Ha allontanato i due vecchi proprietari stranieri, ne ha già allontanato un terzo, e intimorisce il quarto. Vuole la chiusura dell’acciaieria, malgrado un’Autorizzazione Integrale Ambientale che è la più severa d’Europa. Non vuole un’acciaieria, nemmeno “verde”, la vuole chiusa. E l’ha chiusa, di fatto. Con quale autorità. E, soprattutto, perché?
 
Si rivive a Taranto la chiusura di Bagnoli 35 anni fa. Che da allora attende di diventare polo dell’economia del turismo, invece che della industria, che caratterizzava il napoletano – del  “Rinascimento dei camerieri” che indignava l’economista illustre della città, Mariano D’Antonio, tanto da indurlo, in tarda età, a lasciare Napoli per Roma. Ora Meloni ne promette l’avvio, il quarto, per l’America’s Cup. Nel 2027 - terminata la bonifica (per due miliardi di spesa).
 
L’Italia è stata depennata dal Weimar +, il coordinamento ristretto europeo (Germania, Francia, Italia, Polonia, Gran Bretagna, Spagna) sulla guerra in Ucraina? Sì. No. Colpa dei socialisti tedeschi. Il neo cancelliere Dc Merz rimedierà domani a Roma.
No, colpa di Merz, che nel suo governo ha voluto, dopo 50 anni, gli Esteri. Non è un  “cordone sanitario” socialista contro il centro-destra di Meloni: il “triangolo Weimar”, Germania-Francia-Polonia, un accordo in disuso del 1991, quando serviva a scaldare il posto per la Polonia nella Ue, è stato rilanciato e allargato il 13 febbraio u.s. dal governo socialista a Berlino. Ma si sottovaluta la Germania, quantum mutata ab illo, dopo la riunificazione – senza più i russi a Berlino.
   
Festa grande all’Olimpico di Roma e a Bologna per la Coppa Italia. L’anno scorso la vinse la Juventus, con analoghe manifestazioni. Poi deragliate nella lite dell’allenatore contro il direttore sportivo. Uno che ha fatto di tutto nella stagione per ostacolarlo. Assumendogli anche un sostituto, in segreto ma facendolo sapere. Col quale poi ha spento 250 milioni per calciatori inutili. Mentre liquidava giovani che ora sono colonne altrove, di Nazionali e grandi. Errori? No, è una dirigenza sempre al comando. Ma allora, che affari?
 
Che i sindacati revochino lo sciopero di 24 ore domani, perché domenica si insedia il papa in tv, questa era da vedere. Niente carità cristiana per i milioni di pendolari e altri viaggiatori che sarebbero rimasti a terra – con biglietto difficilmente trasferibile o rimborsabile. Un sindacato di signori.
È Landini, personaggio tv? È la Cgil che intronizza Landini - con un fido Bombardieri tale e quale il nome (non solo Craxi, anche Nenni fa rivoltare nella tomba). E la cosa non si ridicolizza.
 
E così avvenne “la scoperta di Unicredit” – che pure esiste da alcuni decenni. Lunedì o martedì diventa il gruppo bancario a maggiore capitalizzazione di Borsa, e oh meraviglia. Niente meraviglia prima, in questi quattro anni. Durante i quali un titolo che navigava a 12 euro è passato a 56 - e viaggia verso i 65 (65,5 per l’esattezza).
Può succedere in Borsa. Ma non per caso. Il caso è che i media se ne accorgano per il record.  
 
Non c’è più informazione. Neanche in affari – nemmeno per qualche intrallazzo. Per sapere come va il mondo bisogna sapere le lingue – è il “vantaggio”, in chiave ippica, della altrimenti leggerina Meloni (ma un vantaggio énaurme, si direbbe nel teatro dell’assurdo).
 
Rivela il “New Yorker” lo shock di George Clooney il 15 giugno 2024, a un evento da lui organizzato “con migliaia di donatori” per la campagna presidenziale, quando incontrò Biden: “Non era l’uomo che conosceva da anni, e quel che è peggio Biden non mostrò nemmeno di riconoscerlo”. Non connetteva, e Obama che doveva presentarlo ai “donatori”, restò senza parole.
 
Biden, “reduce da un lungo viaggio dal vertice del G 7 in Italia, apparve a Clooney come se fosse invecchiato d’un colpo di dieci anni”. Qualcun altro ricorda: “Era come vedere qualcuno in piedi che non era vivo”. E al G 7? Come e cosa si decide in questi vertici?
 
Unanimità a Cannes su Trump. Un coro, soprattutto americano – titoli assicurati.  Silenzio invece su Netanyahu. Trump non si teme, Netanyahu sì? Il cinema non è molto colto – Netanyahu, Gaza, chi, cosa, dove?
 
“Trump si arrende alla Cina”. Mentre ha ottenuto, ha cominciato a ottenere, quello che voleva. È così difficile capire che le “trumpate” sono tecniche negoziali? Siamo o non siamo un popolo di mercanti – quando eravamo qualcosa, fino alla scoperta dell’America? 

È curioso questo tifo per la Cina, Xi è meglio di Trump?

 
“Saranno solo due, un uomo e una donna, i pattinatori russi che potranno gareggiare all’Olimpiade di Cortina”. Non sono state ammesse copie d’artistico e coppie di danza. La Russia nel pattinaggio di figura, coppie e danza, è sempre stata di gran lunga la più forte nazionale del mondo”. Una scelta “olimpica” selettiva. Democratica o corrotta?
 
“La maggioranza dei russi sarebbe felice della tregua”, spiega a Imarisio sul “Corriere della sera” Aleksei Gromyko, nipote del sempiterno ministro degli Esteri della Russia sovietica, ora direttore dell’Istituto Europeo, all’Accademia moscovita delle Scienze – benché contrario all’invasione dell’Ucraina. Ma aggiunge: “Nessuna sicurezza europea senza coinvolgere noi”. O contro di noi, avrebbe potuto specificare. Che la Ue prepari una cortina di ferro, contro nessuna minaccia, è in effetti assurdo.
 
È come se la Ue, aggiunge Gromyko, “avesse demandato la gestione del problema ucraino a Paesi che provano odio nei nostri confronti, e ad altri che invece stanno traendo profitto dal rifornimento bellico”. In effetti, come si fa a dare la politica estera e di difesa europea ai Baltici e alla Polonia?
 
L’assassinio di Matteotti spiega Mieli pacifico - recensendo lo storico Fulvio Conti, “Massoneria e fascismo” - che “fu commissionato ed eseguito dalla massoneria”. E cita tutti i responsabili, una mezza dozzina, tra mandanti ed esecutori. Si sono fatte molte evocazioni del delitto, per i cento anni, ma il fatto più evidente è rimasto taciuto. Dopo, e sotto, l’“antifascismo” non si sa pensare niente.
 
Spiega il premier britannico Starmer, laburista: “Il partito laburista ha come valore chiave l’idea che l’immigrazione deve essere controllata, che deve essere selettiva e che dobbiamo scegliere chi vogliamo”. Populismo? Di sinistra? L’immigrazione va governata?
 
Si scoprono da qualche anno per il 25 aprile figure di partigiani, comandanti, vittime, e gesti eroici della Resistenza di cui non si sapeva nemmeno l’esistenza. Si scopre a poco a poco – il Grande Fratello che governa l’antifascismo fa sempre paura. Ma con capacità narrative sempre più
affinate – forse perché i materiali sono (erano) sostanziosi.
 
Circolano ancora per Roma macchine della Polizia, ora declassate alla Polizia Penitenziaria, con lo stemma a stelle, che sarebbe di Subaru. La più piccola delle case giapponesi, con circolazione ridotta in Italia, quasi scomparsa, eccetto che a Roma. Lascito degli anni di Berlusconi, degli appalti pubblici che escludevano la Fiat – l’Avvocato Agnelli, il “santino” sul comodino di Berlusconi, lo snobbava. Subaru per la Polizia, gonfie Bmw e Audi per il governo – le famose “auto blu” poi svendute da Renzi, una delle sue “rottamazioni”. Il nazionalismo è (un po’) ambiguo.

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