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domenica 13 dicembre 2009

Il mondo com'è - 28

astolfo

Cina – Nel Duecento i mongoli avevano conquistato il mondo, dalla Cina all’Ucraina e all’Ungheria. Si apprestavano a marciare su Roma ma all’improvviso, essendo morto nel Karakorum Ogoda, il successore di Gengis Khan, i capitribù voltarono i cavalli per correre alla successione. Dopodichè si scordarono di tornare. I mongoli che sono stati a lungo e sono in buon parte i manciù, i cinesi di due metri, i capi della Cina.

Democrazia – Nelle democrazia più antiche – Svizzera, gran Bretagna, Usa – gli elettori votano in percentuale ridotta, meno della metà degli aventi diritto. Questo viene interpretato come un fatto negativo. Invece è positivo. Sarebbe negativo se ci fossero impedimenti di qualsiasi genere al diritto universale di voto, ma così non è. Va a votare chi ha un’opinione sul voto. Gli altri, gli indifferenti, si adeguano alle scelte di chi ha idee e voglia di farle valere. In queste democrazie solide l’assenteismo al voto è anche assenza di bisogno, e di patrocinio politico.
Da noi si vota in massa per conformismo, obbedienza al potere, per impegni precisi. Infatti si vota per linee conservative – a ogni elezione il voto che sposta è non più del cinque per cento del totale, 2,5 milioni di voti. La massa vota sempre per gli stessi partiti, e il voto di massa è perfettamente integrato con la stabilità del potere.
Uno degli strumenti per cambiare il governo potrebbe essere l’assenteismo – cambiare il governo è un valore, seppure minimo: è la premessa per disboscare il sottogoverno.

Dittatura – I dittatori si formano alla scuola francese (giacobina) e tedesca (imperiale e comunista). Non si formano dittatori alla scuola anglo-sassone.
I dittatori mediorientali e latinoamericani sono deboli perché non sono sorretti dalla convinzione, dopo aver letto i giornali e frequentato le accademie Usa.

Matrimonio - È un fatto di unità abitative. In case grandi è disteso, anche nelle crisi, in case piccole è nervoso, anche nella complicità. Nelle prime è vario (parentela, rappresentanza o socievolezza, adulterio), nelle seconde ossessivo.
In rilievo viene soltanto due volte come topos letterario: nel Cinquecento, per gli intellettuali un po’ gay che si dovevano giustificare (“se s’ha da prender moglie”), e nell’Ottocento. In entrambi i casi non è il matrimonio degli aristocratici, né quello del popolo, che sempre sa di promiscuo e animalesco (incesto, stupro, abbandono, etc.). è il matrimonio “borghese”, di chi vuole costruirsi una vita interiore o, nell’Ottocento, una comunità d’interessi. Il ritorno romantico dell’amore eterno, e correlato tradimento, corona gli altri buoni sentimenti: risparmio, buone maniere, ascesa nel reddito, nella carriera e nella società. La casa era però a due piani, con servizio domestico. L’unità abitativa è da tempo un appartamento comunque piccolo, dove i coniugi stanno l’uno sull’altro, nei momenti in sui sono stanchi di lavoro, e s’intrattengono di problemi necessari, essenzialmente il lavoro. La coabitazione forzata esclude i buoni sentimenti, e anche l’eros?

Multiculturalismo – Si porta a esempio dell’Europa l’America, gli Stati Uniti d’America. Che però sono un altro mondo. La superficie: 6 milioni di kmq l’Europa, senza la Russia, 9,4 gli Usa. Un paese continentale, non finitimo di uno sterminato continente qual è l’Asia. E hanno un’identità fortissima: legale (costituzionale). Maturata a opera di un’élite fortemente connotata e perfino spietata. Gli africani e gli asiatici ne sono stati esclusi per secoli, di qualsiasi religione, e poi gli ispanici, i cattolici e gli ebrei.

Nichilismo – Grumo rappreso (o efflorescenza apparente, quella della petite mort?) dentro la pianura centrale europea, lungo l’asse Meno-Mosca. Con le appendici malinconico esistenziali, quasi romantiche, se non sentimentali. Non turba l’Europa occidentale (se non per snobismo), l’America, l’Asia, l’Africa. Ci prende perché è un falso problema – l’instabilità emotiva (paura) di chi vive con le porte obbligatoriamente aperte – o ha qualche proprietà conoscitiva segreta?

Politica – Quella statale all’origine è polizia. L’economia pubblica di Maria Teresa, o scienza camerale, è economia politica e scienza della polizia (politica): miglioramento, istruzione, educazione, ordine, sicurezza. La stessa polizia all’origine, a Parigi, a Londra, è politica, quella di Vidocq, di Fielding, è il mantenimento dell’ordine nel senso del potere.

Pubblicità – Come linguaggio dovrebbe imporre la sintesi. Ma in Italia, dove pure cresce molto, ciò non avviene. Forse il suo linguaggio è invece l’enfasi – frammentata, ripetitiva.

Pudore – Ce n’è oggi più di ieri, è anzi un argine contro la violenza, sotto la forma della vergogna, e conferma che un progresso esiste – dice Savinio, “Nuova Enciclopedia”, 216. Ma è un pudore legato alla rispettabilità, valore borghese. Anticamente pulizia e impudicizia erano cerimoniali. Il progresso indubbiamente è borghese, prometeico, e non è cosa cattiva. Ma la sua vergogna non fa argine alla violenza.

Riforma – Fabbrica di libertà, oppure (Balzac, Caterina dei Medici) di oscurità? La libertà s’era formata prima, e aveva perfino degenerato nella licenza. Il protestantesimo in tutte le sue forme è un richiamo all’ordine. C’è più libertà in san Tommaso che in tutto Lutero, Calvino, Spinoza – che non è protestante ma ha una teologia molto protestante.
La tolleranza non è calvinista, la libertà non è luterana, l’incredulità non è protestante: la riforma è zelota e settaria. L’incredulità viene da lontano, da Roma pre-imperiale, la tolleranza s’impone nel melting pot americano quale mezzo di sopravvivenza. La libertà del cuore viene da Cristo, la libertà politica dalla storia inglese, fra errori e colpi di coda.

I dissenters hanno proiettato su tutto il protestantesimo un’aura di libertà che è un pericoloso falso storico – è il problema della pax americana. Fa abbassare la difesa contro il conformismo.

astolfo@antiit.eu

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