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venerdì 17 febbraio 2017

Miti e magie di Hitler

“Con la Nsdap (il partito nazista, n.d.r.) si crea un partito politico – e un partito politico straordinariamente novecentesco quanto a efficienza logistica, organizzazione interna, sistemi di propaganda, metodi di raccolta  e orientamento del consenso – che affonda gran parte delle sue radici in un circolo e in una cultura di tipo esoterico”, la Società Thule. “Un unicum nella storia dell’Europa moderna”, ma un fatto. Ed è un fatto che Hitler si è “formato”, anche all’antisemitismo, sui testi di noti occultisti, Guido von List, Lanz von Liebenfels, madame Blavatsky.
“Intervista sul Terzo Reich, la magia e le culture rimosse dell’Occidente” è il sottotiolo – Galli risponde a Luigi Sanvito. L’assunto dello storico delle dottrine politiche è quello noto, che Sanvito aiuta a precisarsi: rivedere le fonti storiche. Allargandole, in particolare all’esoterico, e al conflitto di genere, maschile-femminile. Non una storia “selvaggia”, o “alternativa”, o “controstoria”, ma un’attenzione al rimosso, a vaste zone della storia inesplorate. Dai miti classici alle stregonerie medievali e alla caccia alle streghe, fino all’avvento “inspiegato” del nazismo in Germania, da cui lo studioso è partito, dal suo ormai classico “Hitler e il nazismo magico”, 1989 – preceduto dallo studio di Nicholas Goodrick-Clarke, “Le radici occulte del nazismo”, sugli “ario sofisti di Austria e Germania, 1890-1935”.
L’assidua frequentazione, se non l’appartenenza, di Hitler a consorterie esoteriche è ora accertata. Il peso dell’esoterismo in altre congiunture storiche resta da accertare. La questione maschile-femminile si può dire che si apre. È l’approccio più innovativo di Galli. Che però lo lascia qui in nuce, confinato a un ultimo breve capitolo, e poi non lo ha ripreso. La storia di genere, maschile-femminile, lo studioso  propone partendo da un assunto semplice, una rimozione radicale: “Quella sorta di censura operata dalla Cristianità su un aspetto intrinseco e primario alla sua stessa nascita: l’assenza e la scomparsa della figura femminile, della sacerdotessa, dalla scena del sacro”.
Galli e partito trent’anni fa, “Hitler e il nazismo magico”, alla ricerca delle fonti anche misteriche del nazismo partendo dalla constatazione della “forza” culturale del terzo Reich, dopo che Mosse ne ha esplorato le “origini”. Della consistenza e della compattezza, della pervasività, che non si può ridurre alla polizia. Uno sviluppo necessario, dopo la conferma che un pensatore del calibro di Heidegger ne fu parte convinta, dopo le fascinazioni di Jünger e Carl Schmitt.
Qui lo studioso apre anche all’ucronia. Non tanto ai “se” della storia quanto al fatto che la storia non ha nulla di obbligato, e neppure di conseguente, malgrado la storiografia delle origini e dei caratteri, e quello che succede ed è successo va esplorato in tutti gli interstizi. Ipotizzando una “storiografia probabilistica” – in realtà un’evoluzione del “paradigma indiziario”. Di “possibili storie parallele”. In armonia con l’“universo multiverso” : una storia multifattoriale, in armonia cioè con la fisica quanto-probabilistica, così come lo sviluppo unilineare discendeva dalla fisica newtoniana causa-effetto.
Due approcci dunque sicuramente fertili, la storia di genere e quella probabilistica. Con annotazioni a margine non peregrine. La politicizzazione degli italiani - la partecipazione alla politica - aperta dal fascismo, che non  voleva che si parlasse di politica ma ne parlava in continuazione. La caccia alle streghe nel Cinque-Seicento come serrata maschilista contro la diversità: la pretesa femminile a controllare-decidere la procreazione, la libertà e la promiscuità sessuali, la medicina alternativa, del tipo oggi detto omeopatico. La scoperta dell’esoterismo nella politica e la storia con “Il mattino de maghi”, l’opera dimenticata di Louis Pauwels e Jacques Bergier. L’atto resistenziale che Jünger fece nel 1938, scrivendo e pubblicando “Sulle scogliere di marmo”, contro un aggressore “Forestaro” che è Hitler.
La proposta dell’ucronia, o delle sliding doors, Galli fa in polemica-concorso con Franco Cardini – e Trotckij. Sul terreno scivoloso dei “se” della storia. Ma per segni semplici. La Società Thule c’era a Monaco di Baviera, formata sugli scritti ariogermamici, antisemiti, esoterici di Guido von List e Lanz von Liebenfels, altri due austraici di origine. Era molto attiva, ne facevano parte Drexler, Rosenberg, Hans Frank, Hess e il generale Ludendorff e altri nomi importanti. È nel suo ambito che viene costitutiva la Nsdap, il partito nazista, di cui Hitler diventerà in poche settimane il capo. Una società di Stato, con un bilancio rilevante, era l’Ahnenerbe, la società per la ricostituzione della purezza ariana, dalla terra del Fuoco al Tibet. Himmler, che l’aveva costituita e l’animava, si diceva reincarnazione di Enrico I l’Uccellatore.
È un tema però scivoloso. Evola, “Hitler e le società segrete”, già lo notava nel 1971. Basandosi sul “Mattino dei maghi”, poneva la distinzione basilare tra miti – quelli di Hitler gli preesistevano, consolidati – e magie, o pratiche magiche, medianiche, esoteriche.
Giorgio Galli, La svastica e le streghe, Hobby & Work, pp. 191 € 16

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