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mercoledì 9 agosto 2017

Letture - 311

letterautore


Bellezza – “La bellezza non proviene dalla bellezza. La bellezza può generare soltanto la grazia.”, Graham Greene, “Amori facili, amori difficil,i”, p, 300: “La bellezza diminuisce continuamente, è la legge dei profitti calanti”.. Bruttezza e bellezza, si vede anche in guerra: quando non rimane altro di una casa se non un paio di pilastri profilati contro il cielo, la bellezza di quella casa ricomincia daccapo”.

Donna – “Conosciamo le preferenze sessuali degli uccelli femmina meglio di quanto conosciamo le preferenze sessuali delle donne”, G,Greene, Id,  302: “Le donne sono più misteriose degli uccelli”.,

Giornalismo online – Molto giornalismo online, con un numero sterminato di blogger, e non un solo giornalista di fama, bene o male acquisita. Anche i commentatori, sono sempre quelli del giornalismo classico.

Gramsci o Montanelli – Tra le letture estive proposte dal “Corriere della sera” c’è anche questa alternativa. Ne discutono Francesco Cevasco, pro Momntanelli, e Marco Bonazzi.

Genitori – Sono diventati infausti per le letteratura. Almeno per quella francese, prima Céline, ora Modiano e Houellebecq. Più il padre che la madre – la madre divorante di più nella letteratura che in qualche modo si richiama all’ebraismo..

Madre-figlio – Ricordo sommamente ingeneroso di Houellebecq sul “Robinson” ( un estratto dall’ultimissimo libro, “Mourir”) di una madre che palesemente aveva molti problemi suoi personali – accudiva al figlio maldestramente per problemi suoi, che rimbalzano evidenti dal  racconto di Houellebecq scrittore ma che l’Houellebecq figlio non considera nemmeno.
Lo scrittore ha certo una sua psicologia, quella di uno che si costruisce misantropo, in linea con la sua letteratura (la vita copia l’arte, eccetera), L’ultimo incontro con la madre, che probabilmente ancora vive,  ricorda sgradevole sulla guerra del Golfo: la colpa questa volta della madre essendo solo la difesa di Saddam Hussein – scelta che uno scienziato politico oggi, dopo le diecine di migliaia di morti delle varie guerre civili irachene, direbbe illuminata. Ma è anche vero che il rapporto genitori-figli in letteratura è stranamente un rapporto di dare e avere, di chi ha cioè, il genitore, verso il figlio necessariamente in bisogno. Estremizzato, perfino oltraggioso, in James Ellroy. Con poche eccezioni – forse solo Colette, e  nei riguardi della madre, non del padre, cancellato. Non c’è altro. Il figlio non è mai adulto?,

Onanismo – Scorrendo l’(involontario) indice del “Robinson” domenica una serie di letture all’insegna dell’ombelico vengono proposte: scrittori che scrivono di sé. Non nel senso di una ricerca del sé (sant’Agostino) ma di un’esibiziioe (Rousseau).. Con quattro pagine di Houellebecq, l’arcinarcisista. E altri testi della\alla mamma, o di chi si annoia e scrive della noia, o è ribelle, in proprio, fin da bambino è ovvio.

Soldati – È il Graham Greene italiano, le stesse morbide narrazioni, in giallo e non. Su fondo etico (cattolico). O Greene è il Soldati inglese? Sono coetanei, e scriviono\pubblicano in parallelo. Soldati non è stato commediografo, ma ben regista di cinema e uomo di scena.

Thoreau o l’americano ambiguo – Cos’è oggi il “vero americano”, quale Thoreau è stato nell’elogio funebre che Ralph Waldo Emerson ne fece il 9 maggio 1862: “Non è esistito americano più vero di Thoreau. La sua predilezione per il suo proprio paese e modo di vivere e la sua avversione per i modi e i gusti inglesi e europei rasentava il disprezzo”? È tutto e il suo contrario.
Il “vero americano” è oggi dubbio in America. Forse per la prenenza ingombrante di Trump – di cui nessuno curiosamente dice che è americano di seconda generazione, e che suo nonno era tedesco-tedesco, benché immigrato a New York. La “New York Review of Books” se lo chiede analizzando una dozzina delle pubblicazioni che su Thoreau sono uscit per il bicentenario della nascita.
“Qualsiasi cosa si può dire degli americani che è vera, l’opposto è ugualmente reo”, esordisce il recensore, Robert Pogue Harrison. Il paese più senza Dio e più religioso, più puritano e più libertino, più caritatevole e più egoista. Per il governo minimo (“il governo migliore è quello che governa meno”), ma dipendente dai governi per qualsiasi problema. Ecologista e contrario ai controlli. “Siamo fuorilegge ossessionati dalla legge, individualisti devoti ai valori comunitari, una nazione di obesi con ideali di bellezza anoressici”. Una serie di paradossi che il recensore riporta alla Dichiarazione d’Indipendenza, “in cui padroni di schiavi proclamavano che tutti gli uomini sono dotati dal creatore di un diritto inalienabile alla libertà”.


Tristano o Isotta – Anna-Sophie Mahler, wagneriana anti-wagneriana, fa teatro a Venezia con un “Tristano o  Isotta”. Per “riflettere”, spiega ai giornali, “su quello che oggi resta della visione romantica dell’amore”. Di Tristano più che di Isotta, vuole dire? In fondo, Isotta non è per nulla innocente: è una che vuole tutto. In questo senso la storia è certamente di Isotta, Tristano è un comprimario, uno dei tanti: un innocente, per eufemismo.. 

letterautore@antiit.eu 

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