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venerdì 26 gennaio 2018

Il papa sapeva giù nel 1933

Un’antologia svelta – un po’ troppo - degli scritti e gli interessi della monaca carmelitana, filosofa, mistica, profetica, nata ebrea, finita a Auschwitz nel 1942, canonizzata da Giovanni Paolo II vent’anni fa, “santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire”. A cura di Angela Ales Bello, che per Città Nuova ha curato molte sue opere.
Uno spirito superiore, cui l’antologia rende piccolo omaggio. Scritti – parti di scritti - sulla famiglia ebraica, un ricordo affettuoso della madre, che pure l’ha ripudiata alla conversione. Sulla liberazione femminile. Sulle forme e la funzione dello Stato, che è uno ed è sovrano – “non ha senso parlare di Stati che sono non-sovrani” – ma deve ricomprendere tutte le sue comunità. Un’analisi e una definizione del “popolo”, il Volk.“Il popolo compie azioni e ha destini”. Esiste, è un soggetto dela storia Ma non su basi razziali: l’unità biologica non lo definisce e non lo determina, ed è anzi insufficiente ad assicuare consistenza e durata: “Un legame di sangue non è sufficiente a fondare una comunità di popolo; ad esso si deve ggiungere una comunità spirituale”. Tutte tematiche che Weimar e il nazismo montante imponevano negli anni 1920. Nel 1933 scrive una lettera profetica sul destino degli ebrei al papa Pio XI. Subito, già (si) sapeva. E già poteva porre la questione delle responsabilità. Non dello sterminio, ma delle persecuzioni e i suicidi sì: “Se la responsabilità cade in gran parte su coloro che li hanno spinti a tale gesto, tuttavia cade anche su coloro che tacciono su questi avvenimenti”.
Le argomentazioni della lettera per una qualche forma di resistenza sono irresistibili. Il nazismo, “regime che si definisce «cristiano”, è un oltraggio all’umanità del Cristo, “è una macchia nera nella cronaca di questo anno santo che dovrebbe essere l’anno della pace e della riconciliazione” – il 1933, la cosa si trascura, era anno santo, indetto da Pio XI per celebrare i 1.900 anni della morte del Cristo….
Allieva a lungo e segretaria di Husserl, altro convertito, fino alla scelta del noviziato.
Edith Stein, Vado per il mio popolo, Castelvecchi, remainders, pp.95 € 4,50 

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