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sabato 18 luglio 2020

Ecobusiness

astolfo
Di che parliamo quando parliamo di protezione dell’ambiente.
Di che parliamo quando parliamo di protezione dell’ambiente.
Il Tribunale di Monaco di Baviera sanziona Elon Musk per pubblicità ingannevole: il messaggio “pilota automatico” legato agli Adas (Advanced Driver Assistance Systems, i sistemi avanzati di assistenza alal guida) di bordo delle proprie auto, in particolare della Model 3, non è vero. Cioè, ci sono tedeschi ricchi, qualche migliaio, non molti, poiché la Model 3 costa 120 mila euro, che si bevono la pubblicità? Oppure: l’ecobusiness ha tale attrattiva che si crede a tutto.
Tesla, 500 mila auto vendute, vale in Borsa il doppio di Toyota, il primo produttore mondiale di automobili, 10 milioni di auto.
Una sola giornata di aumenti in Borsa di Tesla vale da sola tutta la quotazione di Fca.
Tre giornate di incrementi di Tesla in Borsa valgono più della quotazione di Gm, Ford e Fca messe assieme.
L’agricoltura è la massima produttrice di CO2.
Si finanziano le colture bio. I tanti prodotti bio strapieni di zuccheri, amidi, grassi. Che vogliono il doppio della superficie da coltivare per quantità di prodotto, con consumo di terra e aumento di gas serra. E più nitrati, che inquinano le falde acquifere.
Si vendono le lampadine led, carissime, con l’assicurazione nell’involucro che durano venti anni per un consumo di tre ore al giorno, che invece si fulminano dopo pochi mesi.
Si vendono le lampadine led come “risparmio di consumi”, mentre il consumo (la “materia energia” della bolletta) incide sul costo dell’elettricità per il 10 per cento, non di più. Il restante 90 per cento  va al dispacciamento, che ogni utente ha pagato da decenni – la rendita di Terna, e degli altri gestori di rete. E alle energie alternative, della cui produttività e del cui apporto ai consumi e alla protezione ambientale nulla si sa benché richiesto dalle leggi  - una rendita per gli affaristi dell’alternativo.
Gillette, da quando è Procter and Gamble, una delle promotrici dell’Earth Day, la Festa della Terra, moltiplica le plastiche, usa e getta, invece che i contenitori e i rasoi a lunga tenuta.
Lo stesso le macchine tedesche, sempre nuove, ogni mese, ogni settimna, ogni giorno. Tutte molto impegnate per salvare la Terra.
Cina e India sono i massimi inquinatori, perché hanno grandi popolazioni,  e perché usano combustibili fossili. Per l’effetto anche della globalizzazione, del relativo arricchimento di questi semicontinenti asiatici a lungo alla soglia della povertà. Per la prima volta nei tremila anni della storia umana, tutta l’umanità accede a un livello degno – mediamente - di vita, a danno dell’ambiente.
Un milione 850 mila le vetture circolanti a Roma. Più 170 mila veicoli industriali. Più 450 mila motocicli: quasi 2 milioni e mezzo di veicoli a motore (i numeri sono arrotondati rispetto agli ultimi dati censiti, nel 2017: 1.764.533 rispettivamente per le tre voci, 156.801, e 393.144).  Per una popolazione di 2,9 milioni.
Roma è la seconda città al mondo per ore persenel traffico – la prima è Bogotà.
Aspettando l’idrogeno

L’idrogeno rinuoverebbe buona parte dei problemi ambientali, quelli derivanti dai combustibili fossili, specie nella circolazione, ma necessita di forti investimenti. “Nei“Nei prossimi dieci anni lidrogeno potrà costare meno del petrolio”, spiega Alverà della Snam, ma ci vuole ancora uno sforzo di investimento: “Con il sole si può creare idrogeno fatto da rinnovabili e i prezzi stanno scendendo velocemente. Nel 2010 costava 710 dollari per megawattora, oggi siamo a 125 dollari e si potrà arrivare a 25 dollari per megawattora”, cioè meno degli idrocarburi.
Michael Moore, ecologista, è scomunicato per avere documentato in un film l’ecobusiness. A partire dall’Earth Day, la festa dela Terra, proclamata nel 1969 dall’industria petrolifera. Tutto quello che si sa, che le macchine eletriche e ibride vanno comunqne a combustibili fossili, che il beneficio dell’elettricità da fonti rinnovabili è minimo al confronto dei danni al paesaggio e alla natura, e che si tagliano foreste per farne biomasse. Tutte cose che si sanno, ma non si possono dire: i padri dell’Earth Day sanno come fare l’opinione.
Nel mese di marzo l’inquinamento a Roma non è diminuito ma aumentato. Secondo le misurazioni di IQAir, una società svizzera che fa le rilevazioni per conto del Comune di Roma. Che usa evidentemente rilevatori guasti. O fa il lavoro per modo di dire. Senza senso del ridicolo. Senza pudore anche – ma l’ecobusiness è spudorato.
Tacciono i rilevatori dell’inquinamento dell’aria. Per non dire che la terra muore di circolazione automobilistica – e di imballaggi (vendite online, a domicilio)?
Ecoshopping
Abbiamo tutti un termos. Ce n’era necessità?
Abbiamo tutti una o due sporte grandi di plastica resistente, per la spesa. Ce n’era necessità?
Si fa dell’ambiente un bisogno per lo shopping – inquinante.
Si vendono - sono un  must, un obbligo morale e sociale - macchine elettriche che costano due volte e anche tre una macchina a scoppio, e non vengono utilizzate: non si può, non ci sono stazioni di ricarica, la ricarica è lenta e lunga, anche di ore, l’elettricità costa, la macchina non ha autonomia.
“Dottor Jekyll e gentile signora”, 1979, del “ciclo Edwige Fenech”, vede Paolo Villaggio impegnatoin tutti i crimini conro l’ambiente che ora si prospettano. L’ecologia ha un passo lento. Anche ora che si rilancia come business.
Consumiamo ogni anno 160 metri cubi di acqua pro capite. Contro i 60 della Germania. Perché in Italia fa più caldo? No, fa più caldo, afoso, in Germania. In Italia la metà dell’acqua si perde nelle  condotte rotte – non esattamente, il 42 per cento.
Consumiamo 160 mc di acqua in aggiunta agli ettolitri di acqua minerale. L’Italia è il paese secondo al mondo per consumo di acque minerali, dietro il Messico. Primo in Europa, 206 litri l’anno a persona.
Fare multe
I Comuni di Magliano in Toscana e Montalto di Castro hanno tra le maggiori entrate – la maggiore entrata singola – le multe per eccesso di velocità sull’Aurelia. Capitalizzano la loro opposizione all’autostrada Civitavecchia-Rosignano.
L’Aurelia è in bassa Maremma il salvadanaio dei Comuni. Tutti si sono dotati di rilevatori di velocità. Ma non per la sicurezza. La sicurezza l’avrebbero meglio garantita con l’autostrada. E la protezione dell’ambiente, dai fumi, dai rumori. L’Aurelia senza autostrada hanno invece antropizzato al punto da farne una conurbazione. Perfino sui fiumi. Orbetello, che probabilmente non è seconda a Magliano e Montalto per multe sull’Aurelia, ci ha costruito Albinia, un mostro e uno scandalo.
Il comune di Magliano ha solo 4 km. di Aurelia, Ma supera in entrate da limiti di velocità il comune di Montalto.
I due Comuni hanno almeno una dozzina di escamotages per eludere l’obbligo di segnalare preventivamente il controllo della velocità. Il più comune è appostare il rilevatore immediatamente dietro il segnale che riduce la velocità, al quale non si può rispondere con brusche frenate, per evitare il tamponamento.
Il tratto di Aurelia Civitavecchia-Grosseto Sud, 90 km., ha 782 segnali tradali, di cui 150-160 di variazione della velocità massima consentita. 
Moda green
Alta moda green: tessuti creati con alghe, bottoni in polvere di marmo, borse in foglia di legno o pelle di salmone, occhiali in fibra di fico d’india. Per creare i quali complessi processi di lavorazione sono stati necessari, con emissione di CO2, e scarti potenzialmente venefici sono stati prodotti.
Australia, il maggiore produttore, utilizzatore ed esportatore di carbone. La vendetta dell’ambiente?
Ma sono state incriminate 140 persone per avere appiccato i fuochi – 50 dei quali minori. La protezione ambientale si vendica?
Una borraccia per ogni scolaro, mezzo milione di borracce. E nelle università, negli ospedali, nelle aziende? Una borraccia per ogni italiano adulto, 50 e più milioni di borracce. È l’ultima frontiera dell’ecobusiness.
La plastica è riciclabile. Le borracce, che sono miste, plastica e ferro?
Le borracce dopo il sacchetto di “plastica riciclabile”. Tutti i sacchetti sono riciclabili, ma quelli Montefibre sono meglio.
Tre ricoperture obbligatorie – “lo vuole l’Unione Europea” – al supermercato per ogni formaggio dolce, anche piccolo. L’ecobusines è l’industria degli imballaggi?”
“Nel 2006 c’erano solo 25 gli Stati Uniti a inventarsi lo shale gas (gas dalle argille, ndr ) e grandi oil companies a fare anni residui di riserve (di gas naturale, n.d.r.) e il prezzo era salito alle stelle. Questo ha portato scoperte di successo in aree prima inesplorate: in dieci anni siamo passati a oltre 200 anni di riserve residue e il prezzo negli Stati Uniti si è ridotto di circa dieci volte, Marco Alverà, amministratore delegato Snam.
(continua)

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