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venerdì 13 settembre 2013

L’uomo creatore e il suo Dio

Dio il filosofo santo apostrofa da Dio. Con ricoperture – tu sei tutto, tu sai tutto, sei la Verità, etc. -  ma da pari a pari. “Forse perché è tua l’eternità, tu ignori, mio Signore, ciò che ti dico, o vedi in successione temporale ciò che avviene nel tempo?”: l’attacco è da sfida.
È un trucco, si vede subito dopo, per svelare la potenza di Dio. La cui forza è nella Parola, la sua creazione è Parola: “Dunque tu hai parlato ed ecco furono tutte le cose, ed è con la Parola che le hai fatte”. La Parola è “Dio presso Dio, che eternamente viene detta e per lei tutto si dice eternamente”.
Un testo denso. C’è dentro tutta la fioritura retorica del secondo Novecento, nonché di Wittgenstein (“quello che non so, non lo so”, senza scetticismo), seppure rimossi. Sì, le cose esistono, sono la creazione umana, dello spirito che crea e emenda – il tempo, con la storia che è sempre al presente, sfuggente. Ma la creazione non si saprebbe scontrare con l’eternità, come vorrebbero i creazionisti (“Non c’è un allora dove non c’è il tempo…. il tempo è creato col mondo e non il mondo nel tempo”, non ha senso parlare di un tempo prima della creazione): i due “tempi” sono distinti, nella Parola e la parola. Tutt’altro che platonizzante, com’è stato detto: la vita, il tempo, il mondo non sono illusori. 
L’eterno è il presente di Dio”, sintetizza Roberta De Monticelli. Dei cui lunghi “Appunti di lettura” questa breve antologia del Libro XI della “Confessioni” si corrobora. Gli “Appunti”
iniziano dicendo le “Confessioni” una preghiera, tra le tante cose che sono, “una lettera a Dio”. Di cui naturalmente il santo si dà la risposta, partecipe “del potere di iniziativa d Dio. – della sua libertà e del suo potere creativo”. La storia - ferma a Tucidide, la forza, e al biblico romanesco nihil novi sub sole - avviando come progresso, ma senza la freccia del tempo.
L’eterno è il presente di Dio, ma anche la storia è creazione continua, sebbene umana: “Agostino per primo pensò la realtà come evoluzione e continuo prodursi del nuovo, e il tempo dell’uomo come noi lo pensiamo - come storia e come creazione di sempre cose nuove, non più come ciclo cosmico, immagine illusoria del già dato”. O anche: “Agostino ha detto altrove: «Initium ut esset creatus est homo». L’uomo è, nel suo piccolo, anch’egli creatore.
Agostino, Sul tempo, Albo Versorio, pp. 56 € 4,90

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