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martedì 10 settembre 2013

Secondi pensieri - 149

zeulig

Amore – Non è cieco e tuttavia lo è: per i troppi occhi. Per eccesso di sensibilità, derivante dalle troppe antenne: amor proprio, verità, procreazione, rispetto, onore (un certo senso dell’onore), affetto. Comprese le antenne fisiologiche.

Remo Bodei lega l’attrazio e fatale , sul “Sole” di domenica, della “Nuova Eloisa” e delle “Affinità elettive”, l’una all’“idea newtoniana dell’attrazione irresistibile dei corpi celesti” e l’altra alla “chimica”, intesa come “forza selvaggia, propria degli istinti”. In entrambi i casi destinata a perire - perisce l’elemento debole, la donna.
Più ingegnoso che reale: l’attrazione fatale non necessariamente lo è, come deve nei romanzi (proto)romantici: è un fuoco che non necessariamente brucia.

È una mobilitazione. La mobilitazione per eccellenza, fra tutte le passioni. La riprova è a rovescio in questa epoca di disaffezione o disappetenza. Anzi, di inappetenza. L’amore non incide più che un progetto di vacanza, o uno sballo il sabato sera,  o un buon pasto – con le stelle.
L’armamentario giuridico che doveva favorirlo l’ha dissolto. Non per causa ad effetto, non necessariamente, forse per essere intervenuto in controtendenza. Quanto tutto è sessuato, cioè spudorato. Il vincolo labilissimo. I modelli poveri, poverissimi, probabilmente perché non richiesti, non fanno cassetta  – non c’è una storia d’amore dai tempi di lady Diana. Non c’è pedagogia amorosa, e se c’è è rifiutata, nessuna ansia di aggiornarsi – si nasce “imparati” per non essere interessati. Non c’è pedagogia né gusto del resto del piacere, se non lo sballo – perfino con la birra.
Si affermano i diritti stancamente, senza passione. Al più un po’ di show, di esibizionismo. Stanco per utenti stanchi, in mancanza di nuovi oltraggi.

Futuro – Sarà il luogo del tutto. Tutto vi esiste, perché tutto vi è possibile.

Instabilità - È il valore dell’epoca, in politica come in affari e negli affetti. A lungo si è privilegiata la stabilità, delle istituzioni, politica, delle relazioni personali (familiari, sociali, nazionali), dell’economia, delle imprese, e di valori o idee (la coerenza). Si può dirla il valore privilegiato dell’Ottocento, epoca di catechismi, e anche del Novecento, malgrado le guerre civili europee. Col nuovo millennio l’informale e l’instabile si privilegia.

Onore - È inafferrabile. Vacuo anche, in una logica utilitarista. Ma è come l’amore, fonte ineliminabile di gioie e dolori. La logica utilitarista è in Shakespeare, in Falstaff, che nelle “Allegre comari” si dice: “L’onore? Che cos’è mai l’onore? È forse un giustacuore l’onore? È un paio di stivaloni, l’onore? Si mangia, l’onore? Si beve forse, l’onore? Che te ne fai tu, dell’onore? Si batte moneta, forse, con l’onore? Di quale onore parli? Del mio? Del tuo? Il mio è diverso dal tutto! L’onore? Una parola: un soffio, veramente, nient’altro che un soffio”.
Matilde Serao, che del monologo fa il perno della terza parte del “Ventre di Napoli”, che intitola “L’anima di Napoli”, lo legge come un esercizio di anticonformismo, non ipocrita. Ma argomenta che l’onore è molto creativo, e anche remunerativo. Questo non è necessario: è una difesa.
Il monologo di Falstaff si recita uguale con la parola amore. Sono le due passioni umane “irrazionali”, cioè non utilitariste. I due livelli dell’umanità, la dissipazione e l’acquisizione, che valgono per l’uno e per l’altro.

Passato – Sant’Agostino lo vuole presente – “Confessioni”, XI: “Del passato dobbiamo dire piuttosto: «È stato lungo, quel tempo presente», perché era lungo mentre era presente”. Non è un sofisma, lo storiografo lo sa.

Sesso - Il Mediterraneo Jean-Claude Izzo, “Marinai perduti”, vuole androgino: “Il Mediterraneo è di genere neutro nelle lingue slave e in latino. È maschile in italiano. Femminile n francese. Maschile e femminile in spagnolo, dipende. Ha due nomi maschili in arabo, E il greco, nelle sue molteplici definizioni, gi concede tutti i generi”. Non c’è il sesso nelle cose. Ma c’è nelle parole: la parola è sessuata. Anche il genere neutro è sessuato, per mancanza.

Solitudine – In forma di solitarietà, una condizione prima che l’effetto di un evento, di una serie di eventi, o un’ambizione, distingue l’uomo. Anche il più socievole: è una forma mentis e conoscitiva più che un modo d’essere.

Tempo – Viene con la creazione. Ne è la prova?
Con la vita-mondo-evoluzione (mutazione).
Non è un metronomo. È attesa, speranza, progetto. È un passato pesante, anche solo incidentale.

Tradimento – “Traditore in amore, mai delle mie idee”, lo scrittore Boris Pahor si confessa lusingato. Centenario, quindi saggio: la coerenza prima della lealtà.

Un rapporto d’amore può diventare insostenibile e anche dannoso. Senza colpe, reciprocamente. Ma senza colpe si presuppone anche in costanza di affetti. Il vero tradimento è della buona fede altrui.

zeulig@antiit.eu

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