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sabato 26 marzo 2016

La Germania si tenga stretta all’Europa

Se la Germania anteporrà la riunificazione – leggi: la politica nazionale – all’integrazione europea, l’emarginazione dell’Europa dal contesto mondiale sarà definitiva, e la stessa Germania non se le vedrà bene, qual che siano le illusioni di egemonia che coltiva. Un volumetto del 1955 (che tuttora circola in piccole edizioni in Germania), sorpassato dalla fine della guerra fredda e dalla riunificazione compiuta della Germania nell’ambito dell’Unione Europea, che tuttavia si mantiene – purtroppo – attuale.
L’Europa moderna è un seguito di tentativi egemonici di una potenza su tutte le altre, in successione di Carlo V, Filippo II, Luigi  XIV, Napoleone, Guglielmo II, Hitler, che sempre falliscono. Per l’opposizione, ai fini del riequilibrio, di potenze, o coalizioni attorno a potenze, periferiche (Russia) o insulari (Gran Bretagna, Usa). Come dire: l’Europa salvata dall’esterno. Ma ogni volta perdendo qualcosa, a costo cioè di un graduale sensibile spostamento di potere e influenza al di fuori dell’Europa. .
Dehio, storico della scuola di Ranke, trascurato negli anni buoni perché non allineato a Hitler (e un Vierteljude, ebreo per un quarto), recuperato nel dopoguerra in incarichi onorari, ha una visione lucida della storia europea. Qui raccoglie sei brevi saggi, pubblicati nella sua rivista, “Historische Zeitschrift”, su “De Monat” e su “Aussenpoliik”. Titoli rivelatori: “La Germania e l’epoca delle guerre mondiali”, “Ranke e l’imperialismo tedesco”, “Meditazioni sulla missione della Germania 1900-1910”, “Versailles dopo 35 anni”, “L’agonia del sistema degli Stati”, “La politica tedesca al bivio”.
L’attualità di questi suoi studi, soprattutto dei primi, sta anche nel riesame della storiografia tedesca che, alla scuola di Ranke, finivano per giustificare una “missione tedesca” in Europa e nel mondo, coniugata con lo spirito di potenza - il nazionalismo che ora rinasce nel dibattito sulla necessaria egemonia in uno Stato federato, quale vorrebbe essere l’Unione Europea. Dehio ci vedeva già all’epoca solo pericoli. La Germania ha già perso due grandi occasioni, e rischia, spiegava, di perdere anche la terza: quella dell’Europa federata, a cui sembra voler anteporre l’interesse nazionale. Ne parlava in termini di scelta tra l’opzione riunificazione (promessa all’epoca dall’Urss in cambio nella neutralità) oppure di una scelta europea. La riunificazione poi si è compita indolore, per il crollo dell’Urss, ma la scelta europea della Germania è ancora contestata – e contestabile dagli altri europei per la mancanza di una visone unitaria degli interessi e le aspettative di tutto il Vecchio Continente.
Ludwig Dehio, Deutschland und die Weltpolitik im 20. Jahrhundert

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