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venerdì 10 settembre 2021

Dante scienziato della parola

Opera del 1933, dopo lo studio matto e disperato dell’italiano, “la più dadaistica delle lingue romanze”, mentre in Armenia il poeta tentava di rifarsi una vita. A Dante accomunato anche dalla comune disgrazia politica, e dall’esilio, dove entrambi muoiono (Mandel’stam al confino in Camciatka).
Il saggio sarà recuperato solo nel 1967. Pieno di spunti originali, dopo la folgorazione che sarà stata l’ultimo atto dell’opera sperimentale, comunque originale, dello stesso Mandel’stam: “Io sono convinto che tutti gli elementi dello sperimentalismo moderno siano presenti nel trattamento dantesco della leggenda”.
Una “conversazione” in realtà sul fare poesia. Insieme con Dante, Mandel’stam riscopriva Petrarca – di cui farà spettacolini di dizione, nelle sue stesse traduzioni, a beneficio dei compagni di confino: dopo morto varie testimonianze di sopravvissuti ne ricordano le serate a recitare brani della “Divina Commedia” e di Petrarca, accovacciato in cenci, vicino a un immondezzaio, in bocca zollette di zucchero per tenersi su. Sul poeta creatore di immagini, dal concerto di parole. Ma di immagini precise, a tutto tondo. A Dante attribuendo la sua propria passione per le scienze esatte: “Una collezione di minerali sarebbe un commento perfetto all’organismo della ‘Commedia’”.      
Una filologia diversa, di genialità – illuminazioni. “Parlare è sempre essere in cammino”, anche con le parole più trite: diciamo “sole” e “compiamo un lunghissimo viaggio”, anche se “siamo talmente abituati che ormai viaggiamo dormendo”. Dante è un pellegrino inetto, o forse  recalcitrante, che molto lascia al lettore, l’“esecutore creativo” della poesia. Un po’ a modo suo, di Mandel’stam. “Bisogna essere talpe cieche per non vedere che in tutta la ‘Divina Commedia’ Dante non sa come comportarsi, dove mettere i piedi, non sa cosa deve dire, né come fare un inchino”.
Ritorna con la celebrazione dantesca in duplice riedizione. A cura di Serena Vitale quella Adelphi, per la traduzione di Vanessa Filippovna quella Luni, con prefazione di Alesandro Masi.
Osip Mandel’stam,
Conversazione su Dante, Adelphi, pp. 116 € 13
Luni, pp. 80 € 13

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