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giovedì 9 settembre 2021

Ecobusiness

La legge restrittiva del Texas sull’aborto, ammesso fino a sei settimane, promossa in un quadro politico “pro familia”, ha aperto il dibattito sulla politica demografica negli Stati Uniti, se non sia opportuno passare da una politica demografica restrittiva a una natalista – di incrementare le nascite invece di controllarle. La Cina anche, è già passata dal malthusianesimo, col controllo rigido  delle nascite, limitate comunque e una per coppia, al natalismo.
Lo scopo della nuova legislazione cinese è di assicurare un futuro alla popolazione esistente.Così la politica natalista della Ftrancia dai tempi di Pompidou, quindi da ormai mezzo secolo, dopo un secolo di denatalismo.
La denatalità, con controllo delle nascite, è pro o contro l’ecologia, la protezione dell’equilibrio ambientale? Il calcolo di Malthus non si è avverato, e non si avvicina. L’ultimo mezzo secolo ha  visto la popolazione mondiale crescere, e più che crescere la produzione agricola-alimentare, non più limitata dalla scarsità della terra, e del lavoro. Con una distribuzione molto migliorata della distribuzione mondiale degli alimenti. In un quadro generale di crescita della ricchezza mondiale e media, in percentuali più elevate che la crescita demografica.
Keynes poteva ancora, nelle “Conseguenze economiche della pace”, prospettare un’Europa instabile per il teorema Malthus, di una pressione demografica sulla catena alimentare. Un secolo dopo, con la popolazione più che raddoppiata, in Europa e nel mondo, la fame è un ricordo. C’è - c’è stata e c’è - una “rivoluzione verde” anche in agricoltura: i critici contemporanei di Malthus possono
far valere che la rivoluzione verde produce di più di quanto la popolazione aumenti.

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