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Le scarpe slacciate della sociologia
“Sociologia
con le scarpe slacciate” è il sottotitolo, di questa miniraccolta di tre
“interventi” altrimenti inediti in Italia. Dalla “Storia delle scarpe slacciate”,
il terzo dei tre scritti. Il racconto delle scarpe slacciate con cui lo stesso
autore ha civettato, dopo una prima inavvertita uscita a Torremolinos, quando
il “piccolo villaggio di pescatori” non era ancora il Forte dei Marmi della
Costa Bava, e mise in subbuglio le donne che prendevano il fresco sull’uscio di
casa, e le loro bambine, preoccupate e allo stesso tempo timorose di segnalargliele.
È
la distinzione di Ferdinand Tönnies, si dice subito il distratto studioso, fra la
Gemeinschfat, “una comunità chiusa”,
dove tutti si conoscono, e la Gesellschaft,
la società urbana, di città. Lo fa allora come esperimento, di uscire con le scarpe
slacciate, a Londra (“tre esperimenti, ciascuno dei quali durò tre ore”),
Parigi, in Germania - a Münster e altrove - e a Berna. Con reazioni composite.
Al termine delle quali sornione avverte: “Il risultato della ricerca non è
ancora definitivo”. Forse “si dovrebbe migliorare il metofo. Fu divertente. Ma
forse non soddisfa del tutto gli standard della ricerca scientifica”..
Un’edizione
del 2010. Che fa senso scorrere oggi, nei quindici anni la sociologia essendo,
o sembrando, svanita – inadeguata, muta.
Norbert
Elias, L’illusione del quotidiano, Medusa, pp. 61 € 4,50
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