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Ma la Germania non è per il riarmo
Nell’opinione il riarmo non piace in
Germania. E anche al Bundestag potrebbe non passare, a meno di non mettere in gioco
l’estrema destra, l’Afd, Alternative für Deutschland.
Nel Paese si profila una maggioranza contro
il riarmo. Anche al Bundestag, se si tiene conto del 21per cento di Afd. Di più
nell’opinione. Sono contro le sinistre: la Linke, 9 per cento al voto politico
di febbario (cui va aggiunto il 4,9 per cento ex Linke che ha votato Sahra
Wagenknecht), e ora la Spd (16,4 per cento a febbraio, ma con larga astensione
della base elettorale, polemica contro Klingbeil).
Una maggioranza più decisa, e forse
anche più estesa, contro il riarmo se indirizzato come s’è voluto all’ultima
Nato, contro la Russia. Il sentiment è
per la Ostpolitik, la politica socialdemocratica inventata mezzo secolo da
Willy Brandt, il cancelliere che s’inginocchiò a Varsavia.
Lo scontro maggiore si è avuto al
congresso Spd sul riarmo. In particolare, per ora, sul ritono alla leva. Necessario perché la professione militare non attrae - è sempre stato e resta arduo riempire i ruoli da sottufficiali e ufficiali. Un ritorno
ventilato, nel passato governo del socialdemocratico Scholz, e in questo in carica
del cancelliere Merz, dal ministro della
Difesa Boris Pistorius. Che è socialdemocratico, alleato di Klingbeil. La contestazione
di Pistorius è stato l’evento più significativo del congresso Spd.
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