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martedì 1 luglio 2025

Roma senza mare

“Ostia, un’estate da incubo”, stabilimenti chiusi o avviati male, “migliaia senza lettini e cabine, Castelporziano tra rifiuti e strutture pericolanti”. L’allarme, a fine giugno, è inderogabile, nel pieno della calura le cronache romane non possono non sbottare. Salvo recuperare col famoso assessore Zevi che ha provocato l’incredibile estate di Roma senza mare: “È vero, siamo in ritardo”, a luglio, “ma pronti al rilancio”. E come no. Gli appalti delle concessioni balneari non li ha fatti in autunno, e nemmeno in inverno, li ha fatti in primavera. E ora è senza bagni nuovi e senza più i vecchi, che i gestori hanno lasciato in abbandono – macerie ovunque,enormi, incombenti.
L’incuria non ha risparmito neanche “i cancelli”. Le otto stazioni balneari della tenuta presidenziale regalate da Pertini quarant’anni fa a Roma, ognuna munita di splendidi servizi, d’architetto, e provvista di una squadra di bagnini. Ora le assegnazioni dell’assessore sono in ritardo, a luglio, i contratti dei bagnini in mente Dei, e i servizi depositi di rifiuti.
 

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