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Solitudine da cani
Una
vecchia fidanzata del Marlowe di Roversi, il giornalista hacker - e
collaboratore (onorato) di polizia -
Enrico Radeschi, faceva la escort. Ma lui lo sa solo ora che è stata uccisa.
L’assassino
è chi sapere voi, senza leggere (il “dettaglio” rivelatore non c’è - il whodunit non funziona, è acceso ma solo
per il rigaggio): siamo nell’età dei diritti, per le ragioni sessuali da età
dei diritti.
Un noir - la suspense c’è, ma soprattutto c’è la violenza. O, meglio e di più, un
omaggio all’amatissimo Rimbaud, appena deceduto – dopo Buck, sembra di capire,
il precedente amatissimo amico dell’uomo. Sveltamente, come si vuole la narrazione “milanese”,
con caratterizzazioni giusto abbozzate, di stereotipi - Radeschi è chi sapete voi, anche i nomi si vogliono pop.
Paolo
Roversi, L’ombra della solitudine, Feltrinelli-Marsilio, pp. 223 € 5,95
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