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mercoledì 30 maggio 2012

Il mondo com'è - 96

astolfo

Antipolitica - Simone Weil scrisse nel 1943 un pamphlet contro i “partiti totalitari”, cioè contro il partito Comunista Francese che voleva monopolizzare la Resistenza. I lettori del sito lo sanno - il pamphlet è stato tradotto quattro anni fa, con singolare nontempismo, da Castelvecchi:
http://www.antiit.com/2008/05/sione-contro-i-partiti-comunisti.html
Emanuele Trevi ci fa ampio riferimento sul “Corriere della sera” oggi come di un saggio anti-partiti, premonitore dei movimenti antipolitici italiani. Senza mai dire l’occasione che propiziò il “Manifesto” né dare le sue argomentazioni.

Arianesimo 4 - Savitri Devi, teorica dell’animalismo, ha sostenuto ultimamente l’origine polare degli “ariani”.

“Noi, gli Aria” Bontempelli trovò, che pure non era fascista, nella pampa maestri del vento.

L’Ahnenerbe, il centro genealogico di Goebbels, arruolò duecento scienziati, per cercare, in missione spesata con amante, gli “ariani” nel mondo. Prima che nel Tibet l’archeologo Altheim li aveva trovati in Val Camonica, in compagnia della fotografa Erika Trautmann, donna che dava grandi soddisfazioni ai capi nazisti. Concludendone che l’antica Roma era “ariana”, anche se ciò sconfessava Arminio.
La coppia Altheim-Trautmann ripetè la vacanza in Siria, Iraq e Romania. Qui, trovandosi sul Mar Nero, propose di ripopolare di “ariani” la Crimea, ripulendola degli ebrei. Hitler vi destinò i tirolesi di Bolzano che avevano optato per la Germania nel ‘39, “i goti sopravvissuti alle glaciazioni”. Altri invece, nell’ottica di elevarsi in altezza come in Tibet, scoprirono gli “ariani” in Bolivia.

S’impone con la “storia della Grecia”. La quale nasce nel 1840, quando la filologia critica interruppe il filone della storia provvidenziale e se ne fece giudice, libera quindi d’inventare l’“arianesimo”. Che l’università Georgia Augusta di Gottinga veniva elaborando da un secolo. A un certo punto, dice il modello “ariano” della storia greca, dal Nord arrivano gli elleni, parlanti indo-europeo, e soggiogano la cultura egea.
Rinata dopo la disfatta nel ‘18 a centro meritorio della fisica, con la meccanica quantististica di Heisenberg, Pauli, von Neumann, Oppenheimer e Born, Gottinga è stata per due secoli la culla della storia eretta a scienza grazie all’invenzione della filologia. Con gli “ariani” e la Grecia fu tedesca pure Roma, la letteratura romanza, la storia, la chimica, la filosofia. Incluso il Giordano Bruno italiano, riportato in vita quattro volte nel solo Ottocento, da Adolf Wagner, Lagarde, Lasson, Kühlenbeck – dopo essere stato salvato ai posteri dai re di Francia e d’Inghilterra. Nel 1770 Blumenthal aveva imposto la prima graduatoria delle razze, inventando il caucasico. Winckelmann la Grecia delle statue patinate quale ideale di bellezza. Tra il 1820 e il 1840 Karl Otfried Müller, il filologo di Gottinga, dà significato culturale e politico alla storia “antica moderna”, con la scoperta dei dori. Era la filologia dei primati – di Ariano vero c’è solo il santo a Venezia, all’isola dei Morti.

Islam – Si legava alla poesia, e alla socievolezza, ancora quarant’anni fa. Ancora trenta, prima di Khomeini. Pur nell’inevitabile terrorismo palestinese. Un mondo a parte, ma non ostile. Dominato da usi e valori “incomprensibili” (sorpassati, improduttivi: diversi), ma di buon gusto. La cerimoniosità, la cura della cucina, il culto dell’ospite. In tutto il Maghreb, inclusa la insocievole Algeria, al Cairo, in tutto il Libano e a Damasco, e massimamente tra i Palestinesi e in Iran. Dove il poeta Ahmed Shamlù teneva recital allo stadio, e incideva long-playing, che venivano acquistati. Um Khaltum al Cairo, Feiruz a Beirut soggiogavano le platee con canzoni d’amore lunghe ore.

Occidente – “Senza cristianesimo non ci sarebbe l’Occidente”, l’ha detto T.S.Eliot, cristiano cattolico romano, ed è per questo sospetto. Ma è vero che l’Occidente non è risorto sull’impero romano, bensì sulla chiesa. È un papa che, dopo aver addomesticato gli unni, risuscita l’impero, ponendolo in capo a Carlo Magno, che non sapeva leggere.

Usa dire di san Paolo che fu l’agente dell’impero romano. O viceversa un infiltrato dell’Oriente per conquistare l’Occidente, che sarebbe stato l’impero romano. Ma l’Occidente che abbiamo vissuto e conosciamo non è paolino – non potrebbe esserlo, san Paolo è un missionario, incolto e un po’ confuso come tutti i missionari, tra l’altro di una chiesa che lui stesso andava creando, se non di una verità. L’Occidente è piuttosto agostiniano, tutt’altra roba – sarà allora africano?

Opinione pubblica – Sempre più si vuole controinformazione, con l’informazione libera in rete e nei nuovi movimenti informali o di base. Ma ora sempre più spinta ai bordi, l’informazione assorbendo lestamente – dopo il lungo e perdente contrasto degli anni 1970-1980 - ogni forma di controinformazione, fino a twitter.
Dopo le fiammate è tornata al brusio di fondo che regola internet. Dove nulla, si può dire per esperienza, è perduto, ma poco è rilevante. L’opinione di rete: 1)tende anzi a privilegiare lo statu nascenti, una forma di mercato libero ad accessi aperti - come una forma di “Voci nuove” o di “Corrida”, non escluso chi fa le faccette dietro il cronista della diretta - in cui chiunque può mostrarsi, e poi qualcuno o qualcosa rimane; 2)sempre più in questa opera di selezione ad accessi aperti la rete serve da fondale per i media tradizionali, su carta e su radiofrequenze, che sono i giudici e i consacratori. Una informazione inattendibile per la massa a cui si rivolge, la sua attendibilità essendo quella degli interessi proprietari non dichiarati, la manipolazione. Il vecchio tema si materializza della tecnica scatenata che chiude l’uomo in gabbia piuttosto che liberarlo.

Già negli anni 1930 l’esigenza di una “controinformazione” si era fatta forte. Mass Observation, il centro di ricerca sociale britannico dell’università del Sussex, fu lanciato nel 1937 dall’antropologo Tom Harrisson e un gruppo di amici artisti per ovviare all’informazione inattendibile. Si costituì e fece controinformazione espressamente per il 12 maggio 1937, per l’abdicazione di Edardo VII. Ma la risposta, dei volontari che racoglieano le opinioni e dei lettori, fu tale che il gruppo di diede un minimo di organizzazione e analizzò fatti meno banali. Per esempio le abitudini di risparmio britanniche, una ricerca su cu Keynes impiantò la revisione del sistema fiscale.
Soppiantata dai successivi centri di ricerca demoscopica, sebbene a fini privatistici, Mass Observation è rinata negli ultimi trent’anni come memoria collettiva.

Storia - La statua di Condillac, cui il filosofo immesse i sensi, non aveva la storia. La lacuna fu colmata, in un volume successivo, da suo fratello, l’abate di Mably: la storia si fa fare.

La storia sarà già adulta ma è breve. Il maresciallo duca Richelieu sposò a 84 anni, nel 1780, in terze nozze una ragazza di sedici, Jeanne de Lavaulx, con la quale convisse per altri otto. La marescialla, a Napoleone III che attorno al 1860 la interpellava, rispose esordendo: “Come disse una volta Luigi XIV a mio marito…”.

Negli Usa la storia è diversa, chiosa Majakovskij: “Non c’è paese che riesca a tirar fuori così tante idiozie morali, nobili, idealistiche e bigotte quanto gli Stati Uniti”. Per l’ultimo bootlegger che presero lavoravano 240 poliziotti. Per prenderlo o proteggerlo, qual è la storia giusta?
Almeno 99 lo sono, secondo Queneau – cento con la sua.

Signor contadino, diceva La Pira, la stagione la fa lei? Ecco, la storia ha le sue stagioni. E questa, che stagione è?

astolfo@antiit.eu

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