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sabato 20 febbraio 2016

Il mondo è vario, la natura esiste

Il sottotitolo è: “Sull’inconveniente di collegare idee morali a certe azioni fisiche anche se non ne comportano”. L’interlocutore B. del dialogo, l’autore, si scandalizza per certi usi che il comandante Bougainville ha testimoniato nel suo “Viaggio intorno al mondo”. Per esempio “l’infibulazione delle donne; e da lì tanti usi di una crudeltà necessaria e bizzarra, la cui causa si è persa nella notte dei tempi, e mette i filosofi alla tortura”. Per un intreccio perverso tra divino e umano nelle istituzioni storiche: “Un’osservazione abbastanza costante è che le istituzioni soprannaturali e divine si fortificano e si eternizzano, trasformandosi alla lunga in leggi civili e nazionali; e che le istituzioni civili e nazionali si consacrano, e degenerano in precetti soprannaturali e divini”. Le “istituzioni soprannaturali e divine” è una contraddizione in termini, ma il ragionamento è chiaro: cosa è storico e cosa è divino, è un garbuglio. Ma non c’è dubbio che certi divieti e obblighi sono infondati e inconsistenti: col “Supplemento” l’illuminismo si apre al naturalismo, ma in chiave sempre di ampliamento del perimetro delle libertà. .
Antonio Santucci, studioso di Gramsci, ha preparato questa riproposta in chiave di etnoapertura. Del viaggio di pura scoperta, non a fini imperialistici. Della molteplicità delle culture, senza gerarchie – tema già di Montaigne. Ma non di indifferenza, né senza un criterio di razionalità e giustizia: è questo il problema di Diderot. Il capitano di vascello barone Louis-Antoine de Bougainville aveva prodotto nel 1771 un enciclopedico “Viaggio intorno al mondo”, dopo un viaggio per e da Tahiti nel 1768. In cui parlava più di cose non viste che viste, ma esaurientemente. Tanto da scuotere l’antinaturalismo di Diderot, che subito recensì il “Viaggio” e pochi mesi dopo lo arricchì di questo “Supplemento” teorico.: Il cui interesse, antiquario e contemporaneo, è inesauribile. Dal semplice. Le previsioni del tempo, allora per Diderot come per noi oggi in Italia: imprevedibili – in Svizzera dicono il minuto esatto e anche la strada dove pioverà. O il viaggio come spostamento del punto di osservazione. O le “riduzioni” dei gesuiti nel Paraguay come un sistema di crudeltà spartana: “Quei crudeli Spartani in tonaca nera usavano i loro indiani come  Lacedemoni i loro iloti”. Al complesso.
Si prenda l’insularità come origine degli stermini: antropofagia, massacro di bambini, sacrifici rituali, infibulazione delle donne, castrazione dei maschi. Tutte cose non più insulari, ma sì all’origine, come reazione alla sovrappopolazione in un perimetro ristretto – la cosa si potrebbe applicare alle interminabili guerra nella piccola e popolosa Europa. O l’incesto non innaturale, considerata l’origine dell’umanità secondo i testi sacri. Ma contrario all’ordine sociale: “Che diverrebbero al scurezza di un capo e la tranquillità di uno Stato, se tutta una nazione composta da parecchi milioni di uomini si trovasse raccolta attorno a una cinquantina di capifamiglia” – l’asfissia della società oligarchica oggi. O la condanna dell’atto sessuale: “Come è accaduto che un atto il cui scopo è così solenne, e al quale la natura ci invita col richiamo più potente; che il più grande, il più dolce, il più innocente dei piaceri sia divenuto la fonte più feconda della nostra depravazione e dei nostri vizi?” Anzitutto “per la tirannia dell’uomo, che ha convertito il possesso di una donna in una proprietà”. Il “possesso di una dona” oggi suona ridicolo, me altre ragioni no: il sesso è tabù in virtù delle leggi, nonché degli usi, quando privilegiano l’unione coniugale, e “per la natura della nostra società, in cui la diversità di fortuna e di rango ha istituito convenienze e sconvenienze”.
Diderot si spinge a considerare l’anomia in Calabria come un allargamento dell’area di libertà, ma questo necessiterebbe di un altro supplemento.
Denis Diderot, Supplemento al viaggio di Bougainville, Editori Riuniti Univ. Press, pp. 132 € 14

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