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martedì 16 febbraio 2016

Il ritorno del Neutro

La “pura perdita” è la riserva spirituale, fino alla perdita di sé dei mistici. Un catalogo e un’affermazione positiva. A partire da Meister Eckhart, Ossola medita sulla “triste sorte di questa virtù”. Magistrale, un gioco demiurgico svolgendo della parola e dell’analisi, fino a trovare la bonomia di Leopardi, la muta flaubertiana Felicita, l’idiota di Dostoevskij in… don Giovanni. Ma persuasivo. Come un ritrarsi da un mondo che non ci merita, al di sotto delle attese ma anche degli obblighi.
Don Giovanni è personaggio-tema su cui Ossola centra la riflessione, insieme con gli amati Hammarskjöld (“il viaggio più lungo\ è il viaggio verso l’interno”), del cui diario è stato il curatore nell’ultima edizione francese, e Foucauld, dei cui “Deserti”, un estratto del dizionario tuareg-francese, Ossola è l’editore, sempre in francese. Con letture golose dal “Neutro” di Barthes. Nel mezzo, le lettere “morte”, o “corrispondenza negata”: le lettere non spedite che si sono accumulate negli anni al manicomio di Volterra. Un florilegio di molta, umile, sapienza, stilistica e morale.
Una filatura sottile, un ricamo. Attorno al “cuore semplice”, l’eroe assente. Un mesto addio ai “beni del mondo”, anche. Non mesto, sorridente. Ma non sereno, un po’ di risentimento c’è. Di rivalsa.
Il volumetto ripercorre un corso tenuto al Collège de France dieci anni fa, sotto lo stesso titolo, “In pura perdita: la rinuncia e il gratuito”. La cui idea era germinata a Ginevra, dalla tesi di uno studente che, rileggendo le documentazioni familiari, epistolari, notarili, narrative, etc., si era imbattuto in un’ultima volontà del nonno impelagato in una causa in tribunale: “Un giorno di Natale sono nato, a Pasqua morrò, ma le mie ragioni non finiscono”. Un assunto che poi Ossola scopre suo proprio,  dell’infanzia, un legato materno. Rielaborato sulla tesi di Klaus Heinrich, lo storico delle religioni, “Saggio sulla difficoltà di dire no”, 1964, e sul successivo, 1967, “Parmenide e Giona”, sul rapporto tra filosofia e mitologia.
Un’acuta  (per questo estranea al gusto italiano? si pubblica, tradotta, in francese) riflessione su ciò che resta dell’io. Dal ritiro nel “neutro” di Barthes (altra nozione rimasta estranea in Italia). Con una doppia, implicita, valenza, non estranea allo stesso Barthes: della ritirata nel Neutro come mossa tattica, tanto è pregnante.
Carlo Ossola, En pure perte, Rivages, pp. 89 € 5,10 

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