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mercoledì 23 agosto 2023

Il dandy Oppenheimer e il sigillo atomico sul dopoguerra

Ben costruito e “recitato”, ma tre ore per un film documentario sono lunghe. Volutamente rassicurante, sui toni del grigio e del bruno. Anche se riguarda il “padre della bomba atomica” – che è vero e non lo è, i padri sono molti. Lo straordinario successo di pubblico negli Stati Uniti nasce dalla voglia americana di innocentarsi, probabilmente: Oppenheimer offre colpa e discolpa, col pentimento – forse, e successivo.
Un “romanzo” in realtà. Con una strana incongruità. Oppenheimer era un dandy, uno che si guardava allo specchio. Pentirsi della bomba era per lui come averla fatta, due non verità che però aggiungevano al personaggio. L’incongruità è che Cillian Murphy nel ruolo del fisico lo mostra, nei tempi, lo sguardo, i gesti, nel solo modo di tenere il cappello in testa e la sigaretta in bocca, ma il film non lo dice – bisogna saperlo.
È un film, anche, che si vuole storico ma senza la storia. Manca Oppenheimer quale era, alto 1,91 magro 58 kg. Manca il primo amore di Oppenheimer, Jean Tatlock, comunista, che quando si suicido, nel 1944, impegnò il padre a quattro ore di distruzione di documenti, prima di chiamare un ospedale. Soprattutto senza la fondamentale novità della scienza che rompe il suo giuramento di Ippocrate, che crea violenza e morte. E la storia politica della chimica-fisica tedesca che poteva arrivare all’atomica prima, ma non lo ha fatto. Mentre l’America lo ha fatto, con concentrazione di mezzi. Lo ha fatto non senza ragione - in guerra bisogna sperimentare tutte le armi possibili, per ogni evenienza. Ma poi la bomba l’ha usata, mettendo assieme ambienti, forze, interessi molto più ampi del singolo scienziato – sia il Progetto Manhattan sia Hiroshima e Nagasaki sono fatti molto più ampi di un personaggio, per quanto accattivante o “decisivo”. L’ha usata quando ormai la guerra era a tutti gli effetti finita – metteva il sigillo sul 8dopoguerra: l’armamento nucleare fu realizzato e adoperato in America, non nei paesi europei dove pure era stato pensato come possibile. Con lo spinoso problema corollario dei fisici ebrei, qualcuno emigrato a causa del nazismo, Teller, Szilárd, che non si fecero scrupoli a creare il nuovo strumento di morte - curiosa, a questo proposito, la totale assenza di Fermi, il quale era parte importante di Los Alamos, e della teoria e pratica della fissione nucleare, ma era emigrato solo per antifascismo.
Il film si apre con Prometeo, “che donò il fuoco agli uomini”-  e per questo fu punito dalla divinità. Si può ricordare che Prometeo aveva un fratello, Epimeteo, che non sapeva prevedere. E Prometeo sì? Ma Oppenheimer è al di fuori del mito, lui sapeva bene di che si trattava.
Christopher Nolan, Oppenheimer

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