sabato 9 agosto 2025
Cronache dell’altro mondo – antisemite (349)
A fine luglio il senatore democratico Bernie Sanders, del Vermont, ha denunciato “lo sterminio di Gaza del governo di Netanyahu”.
La Dc ritorna in banca – 2
Ricorda sul “Sole” Alessandro Profumo,
il creatore di Unicredit, da ultimo manager di Finmeccanica-Leonardo, ma una
vita in banca, delle sue prime esperienze nel mondo del lavoro, quindi dei tardi
anni 1970-primi 1980: “Nessuno dei nostri impiegati e nessuno dei nostri
clienti poteva avere il vizio del gioco”. Succedeva al Banco Lariano.
Il controllo era ovviamente più
accurato nelle rurali, le popolari, le risparmio. Per la moralità, certo, ma
non si poteva essere comunisti, neanche socialisti, neanche repubblicani. In Lombardia
e nel Veneto – in Toscana e in Emilia non si poteva non essere comunisti, al peggio
socialisti.
Curiosamente, lo stesso schieramento
si propone oggi. Fermi restando la Cariplo e il San Paolo baluardo bianco nella
pancia di Intesa, due fronti “bianchi”, un tempo democristiani oggi popolari,
si costruiscono attorno a Mps (Tesoro, Caltagirone, eredi Del Vecchio, e altri
minori) e sull’asse Bpm-Crédit Agricole. Bpm, ex Popolari milanese e veneta, è
anche parte importante di Mps.
Considerandoci assieme anche Intesa,
la banca “bianca” copre oggi abbondantemente più della metà del credito.
Al vecchio fronte opposto, tosco-emiliano,
si lascia solo Bper, l’ex popolare Emilia-Romagna. Sotto l’ombrello dell’assicurazione “compagna” Unipol. Con il contentino della
popolare Sondrio – dall’anima più “bianca” che si può.
Quanto basta per tacitare il Pd di Schlein,
che pure voleva essere di sinistra, se non più comunista. Si spiega così il silenzio
del Pd e dei suoi media sulla
stramberia del governo, che ha usato il golden
power per dare Bpm al gruppo francese “popolare” Agricole - democristiano del
resto anche il metodo di governo nella fattispecie, la nessuna considerazione delle
leggi.
Prova d’amore universale
Le
pene d’amore di Nené al liceo – Nené è Andrea. Con una campagna di scuola. Che
gli dà tutto. Ma poi si dà a tutti.
Dirlo
non è guastare la lettura. Come spesso in Camilleri l’aneddoto è da poco, è la
maniera di “inventarsi” la narrazione
che fa premio.
Il
racconto è uno dei due inediti – l’altro è quello del titolo – dell’ultma
raccolta di racconti approntata postuma da Sellerio, nel 2023, “La guerra
privata di Samuele e altre storie di Vigata”. Notevoe che un quotidiano si
promuova con un racconto – questo è il primo di una serie settimanale estiva,
di sei o sette uscite.
Andrea Camilleri, La prova, “la Repubblica”, pp. 45 gratuito col quotidiano
venerdì 8 agosto 2025
Cronache dell’altro mondo – gramsciane (348)
Con più determinazione, e con qualche argomento in più, rispetto ai neocon un quarto di secolo fa, la destra americana coltiva la cultura come terreno di dominio. Nella battaglia a tutto campo anti-woke - sulla storia, le minoranze, il genere, la sregolatezza in genere (alcolismo, droghe, promiscuità) - e in tutti gli ordini dell’istruzione, dalla scuola materna all’università.
Un’offensiva generalizzata, a partire
dal linguaggio Anche nelle materie e gli ambienti più ostili, i media e la giustizia. Sui media attraverso
la pubblicità, che segue il gradimento del pubblico. Giacché questa strategia
paga, a sorpresa col voto popolare a Trump, in crescendo sulla base dei
sondaggi.
Non è proprio Gramsci, il teorico
dell’“egemonia” culturale, ma è come se, il disegno è lo stesso: dominare le
menti prima che la scheda alle urne.
Il disegno egemonico conservatore
s’identifica col vice-presidente Vance, sui temi rappresentati dieci anni fa
col suo best-seller “Elegia americana”, e con Christopher F. Rufo, un quarantenne
figlio di un bracciante emigrato dalla Ciociaria, ideologo formato alla Georgetown,
l’università dei gesuiti, e anche lui a Harvard, come Vance. Ex regista
apprezzato di documentari sociali, è da anni vedette su tutti i media delle cause conservatrici – ha costretto
alle dimissioni la rettrice di Harvard, con accuse di plagio, ed è l’autore
della fake news (in cui poi è caduto
Vance) degli immigrati che si mangiavano i gatti.
L’argomento in più è che il
conservatorismo, la tradizione, è migliore baluardo per i ceti più
sfavoriti. Rufo ha condiviso come
documentarista l’esperienza di vita (e di scrittura) di Vance, l’America hillbilly,
della rust-belt o cintura industriale
abbandonata, dell’isolamento, della deprivazione.
Curdi e turchi uniti da Israele
Il lampo si è acceso col raid israeliano su Damasco e la Siria, considerato l’anticipo di una offensiva tutti azimut, se non una guerra, di Israele contro la Turchia (il regime siriano è stato creato e si mantiene col supporto turco). I curdi siriani si sono immediatamente allineati su Ankara. E lo stesso avrebbe fatto, dall’isola-carcere di Imralik nel mar di Marmara, dove è detenuto da venticinque anni, Abdullah Öcalan, leader del Pkk curdo, la principale forza di opposizione, finora separatista.
L’abbrivo è venuto da Devlet Bahceli, il presidente di
Movimento Nazionalista, il maggiore dei partiti della coalizione con l’AK di
Erdogan in Parlamento: costituire una sorta di union sacrée, contro Israele, insieme con i curdi. Ocalan si sarebbe detto d’accordo.
Bahceli –prima ancora di Erdogan - e Öcalan, ottantenni,
più o meno, si sono combattuti per cinquant’anni, dai tardi anni 19970.