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lunedì 21 agosto 2023

Ombre - 681

L’imposta sugli extraprofitti delle banche è specialmente salata, calcola il “Corriere della sera”, per Intesa San Paolo, fino a 975 milioni, e per Unicredit, fino a 857 milioni. Ma si tratta per un rientro a rate – la sovrattassa andrà fra un anno a credito d’imposta. Il fisco è brutale solo col reddito fisso.
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“Eurozona in autunno a rischio recessione”, azzarda “Il Sole 24 Ore” per non deprimere gli animi nella vacanza d’agosto. No, la recessione c’è già: non solo la Germania, vanno male molte delle economie a essa collegate, l’Olanda, l’Ungheria e in generale l’Est europeo, con dati del pil sotto lo zero. Fa bene nasconderlo, essere ottimisti, o non bisogna  invece dirlo, tanto è semplice e chiaro: se va male mezza Europa andrà male tutto il resto?
 
Isabella Bufacchi riesce nel “Sole” di questo rientro dalle ferie a documentare in due densissime pagine più di quanto tutto l’“Economist” ha fatto nell’ultimo numero, venerdì: fa spiegare dagli economisti tedeschi la crisi tedesca e di mezza Europa. Ma nessuno dice il motivo più evidente: la politica assassina della Banca centrale europea di Lagarde, controllata dalla  Bundesbank, cioè dal governo tedesco.
È che la Germania è un po’ lenta: dopo un secolo e con un mondo rivoluzionato ha ancora paura dell’inflazione anni 1920.
 
La Germania non è un paese di esploratori e scopritori. Humboldt si limitò a repertoriare, così come gli storici e i filologi – in questo certo inarrivabili. Bisognerebbe andare in Germania solo a cose fatte –farsi spiegare cosa uno ha fatto: l’ermeneutica è l’ingegno tedesco, l’analisi del già fatto, del passato. Per procedere bisognerebbe regolarsi da soli. E questo l’Europa non sa farlo – in omaggio alla Germania? Siamo sempre qui coi limiti alla spesa e l’inflazione, anche se creiamo carodenaro, rincari salariali, inoccupazione, pochi consumi, e recessione – o pil in crescita di pochi decimali. L’Europa “tedesca” non è più da tempo la seconda potenza economica mondiale, e presto non sarà nemmeno la terza.   
 
La benzina costa caro perché così ha deciso l’Arabia Saudita, restringendo la produzione di petrolio. A beneficio della Russia – come arma contrattuale nel rapporto non più buono, dopo un secolo, con gli Stati Uniti. E dei progetti faraonici di modernizzazione, dal supercampionato di calcio al “corvialone” di 260 km. nel deserto . Ma l’opposizione, spinta da una paio di giornali, che forse non sanno dov’è l’Arabia Saudita, dice che è colpa di Meloni. Vuole sempre farle un favore?
 
Si celebra in morte Mazzone, l’allenatore all’italiana , quello dei salvataggi e del primo non prenderle - celebrò un pareggio come una coppa Champions. E si scopre invece che allevò gli ultimi geni del calcio bello, Totti, Pirlo, Baggio, Antognoni. Anche le redazioni sportive s’informano dagli uffici stampa dei vincitori?
 
Un generale De Meo, già comandante Nato a Verona, specialista di controinformazione e intelligence, si fa truffare 200 mila euro da una donna (sarà donna?) conosciuta sui social. L’esercito dovrebbe farsi rimborsare, non sarà stato un falso generale? E chi l’ha nominato all’ intelligence?
 
Un altro generale, questo in spe, servizio permanente effettivo, scrive e pubblicizza un libro per ingiuriare i gay, le femministe, i migranti, e gli ambientalisti. È un militare che s’intende di tattiche (è stato molto operativo) e strategie. Ma che strategia è quella d’inimicarsi il mondo? 
 
Gran baccano fanno i media su Meloni che paga il conto degli italiani in Albania: “Come, coi soldi pubblici?”, eccetera. Mentre si tratta di 80 euro, che lei può pagare di tasca propria, giusto “to kill the news”, come vuole il giornalismo anglosassone, la notizia che faceva le prime pagine albanesi. Semplice, perfino banale, da parte di Meloni o dei suoi consigliori – dire che gli italiani non sono ladri, agli albanesi…. E torna il dubbio che questi media non facciano veramente opposizione, ma siano quinte colonne di Meloni.
Naturalmente non è così, ma allora? Stupidi non possono essere.
 
I sindaci Dem che non hanno bisogno della piccola economia detta dell’accoglienza non vogliono i migranti e accusano il governo di mandarceli. Perché il governo è di destra, e la destra, si sa, è anti-migranti. E loro?
C’è un difetto di comunicazione nel Pd, o il Pd è questo?
 
Cala il pil, ma l’agenzia di rating Fitch promuove l’Italia  e migliora le previsioni: l’agenzia vede buoni risultati negli investimenti, sia delle imprese sia del Pnrr. Mentre l’opposizione e i media continuano la campagna sul Pnrr – soldi persi, Comuni incapaci, governi inadempienti, eccetera. Se la cantano e se la suonano. A che pro?
 
Continua, anche dopo la sagra Pnrr (scadenze, rate, eccetera), l’Europa come maestra di scuola e anzi spauracchio. Non è così nei media di altri Paesi: l’Europa non è un muso duro, i regolamenti Ue si leggono e si interpretano, le decisioni Ue si concordano sempre con i governi. Non è nemmeno vero che l’Europa è sempre d’accordo con il Pd e contro i governi di altro genere. Ma in Italia l’argomento si può “vendere”, evidentemente. Vige l’ideologia nefasta del “vincolo esterno”:  saremo buoni se saranno inflessibili con noi. Che risale purtroppo al Presidente Ciampi e a Draghi.
 
Continua la difesa a sinistra, nei media e nei partiti, delle banche contro la sovrattassa del governo Meloni. Non tecnicamente, sul merito, ma ideologicamente, come tassa sugli extraprofitti. E uno non si capacita: che ci hanno fatto le banche per difenderle - pare, pure, contro i loro interessi (tra banche e governo non è una partita tra vergini)?
 
Ultimo barrito contro la sovrattassa sugli extraprofitti delle banche: un richiamo della Banca centrale europea al governo che l’ha imposta. Ma non si sa bene su che cosa: il merito? l’entità? la modalità? Salvo che la Bce non ha detto nulla sulla sovrattassa – nulla aveva da dire: l’avrebbe fatto sapere. E allora, sono media e partiti all’orecchio degli uffici stampa delle banche?    

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