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giovedì 7 gennaio 2021

Il mondo com'è (419)

astolfo

Anversa – Anvers in francese (e quindi Anversa in italiano), ma di altra radice in originale latino e in fiammingo e derivati: Antverpia per i Romani, quindi Antwerp, nome attuale, Antwerpen in fiammingo, Hand werpen in olandese, Hand and Wearpan in Old English. Che non si sa cosa significhi, a meno che non sia buttare o tagliare le mani. Eroe eponimo della città è un Silvio Brabo (Brabone), cui una statia è dedicata al centro della Grande Piazza cittadina. Un soldato romano che avrebbe liberato la Schelda, il fiume cittadino, dal  gigante Druon Antigoon, uno che esigeva un tributo dalle navi di passaggio, e da chi attraversava il fiume, su imbarcazione o a piedi sul ponte, pena il taglio di una mano, che buttava nel fiume.
 
Catone
– Il Vecchio, il Saggio, il nemico del lusso e delle donne, l’aspro censore della cosa pubblica, aedo della ruralità, era uno speculatore, sulle rendite fondiarie e su quelle finanziarie (sulle assicurazioni dei noli).
 
Dittatura del proletariato – Ha dominato mezza Europa per buona parte del Novecento, ma nasce casuale. La Comune di Parigi nel 1871 entusiasmò Marx, che v’intravvide “una leva per scalzare il dominio di classe”, e Engels identificò nella temporanea “dittatura del proletariato”. Il popolo di Parigi è forcaiolo, e Marx, che anzitutto era uno storico, lo sapeva. Lenin ha poi esautorato i consigli e le fabbriche per dare il potere al partito, la rivoluzione non ha cambiato la società, solo i funzionari.  
Ma la dittatura del proletariato Marx sapeva repressiva e voleva breve, come la dittatura di Roma repubblicana. E non ha mai pensato all’assassinio politico, che in alcuni casi, pochi, è anarchico, e sempre è strumentale al bonapartismo, al golpe – alla reazione.

Israele – A lungo è stata tenuta in punta di bastone dall’Onu, benché appoggiata da almeno tre dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Fino al 1974 l’Unesco non riconosceva Israele. A fine 11975 una risoluzione Onu assimilò il sionismo al razzismo.
Nel 2011, quando fu la Palestina ad essere ammessa alì’Unesco, a stragrande maggioranza (Italia astenuta, insieme con Gran Bretagna e altri 50 paesi, 14 i contrari, tra essi Sati Uniti, Germania e Canada, 107 a favore, la Francia con i paesi arabi, l’Africa e l’America Latin), Israele ha definito la decisione “una tragedia”. E ha avviato, di concerto con gli Stati Uniti di Obama, una contestazione legale, sospendendo i contributi annuali al funzionamento dell’organizzazione. La sospensione è stata tramutata in recesso, sempre d’intesa con gli Stati Uniti, ora di Trump, nell’ottobre del 2017 – il procedimento si è concluso a fine 2018.
 
Manomorta - I rivoltosi di Bronte che Nino Bixio fece fucilare non erano contadini affamati ma professori, avvocati, medici e medi proprietari che volevano le terre della duchessa in base alle leggi antifeudali del 1848. C’erano “squadre popolari” ma finanziate dai possidenti agiati.
Due anni dopo, a fine 1862, la Commissione parlamentare sul brigantaggio ne indicherà la causa nei “ritardi nella ripartizione delle terre pubbliche”. Ma, malgrado le fucilazioni di Bixio, non ci fu soluzione di continuità: l’avidità restò senza limiti con l’unità, e anzi si allargò con nuove leggi per l’appropriazione dei beni ecclesiastici e collettivi. La borghesia italiana si costituì a questo modo, da qui il suo carattere saprofita e non di iniziativa, specie al Sud , nell’ex Regno borbonico: si appropriò della manomorta senza pagare niente allo Stato, o poco più di niente, e del demanio destinato a usi civici, di pascolo e coltivazione.
 
Masaniello – Avviò la nascita del Belgio. “La muta di Portici”, o “Masaniello”, l’opera di Auber, 1828, versi di Scribe, che inauguro il grand opéra francese, avviò il moto belga d’indipendenza due anni dopo. Già popolare, l’opera fu rappresentata al teatro de la Monnaie a Bruxelles a fine agosto 1830, come omaggio al re Guglielmo I dei Paesi Bassi, per il suo compleanno. Arrivati all’aria del tenore Masaniello “Amour sacré de la patrie” gli spettatori all’unisono si alzarono e uscirono cantando in strada. Fu l’inizio della cosiddetta Rivoluzione Belga, che in poche settimane, il 4 ottobre, si concluse con l’indipendenza dall’Olanda.
 
Molotov – Vyaceslav Mihajlovic, che ha dato il nome all’arma più popolare contro l’occupazione tedesca, nelle battaglie di Leningrado e Stalingrado, la bomba o bottiglia Molotov, in russo “cocktail Molotov (di cui le librerie Feltrinelli insegnavano la preparazione e l’uso a cavaliere del 1970), fece carriera, come ministro degli Esteri di Stalin, e anche dopo, fino al 1956, detto per questo “culo di ghisa”, dopo aver visto liquidati o fucilati tutti i suoi parenti e collaboratori, inclusa la moglie. Senza mai una protesta – quando non li denunciava lui stesso.
La bomba Molotov, l’arma di uso più diffuso, insieme col kalashnikov, il mitra senza rinculo (questo dovuto a un ingegnere, poi militarizzato, col grado di generale), non fu però opera di Molotov. Alla bottiglia incendiaria venne dato il suo none n quanto presiedeva durante la guerra il consiglio dei Commissari del popolo, dei ministri - era una specie di presidente del consiglio, senza poteri. La bottiglia Molotov era stati usata dai franchisti nella guerra civile, e poi dalle truppe finlandesi nella guerra d’inverno contro la Russia, nei quattro mesi da dicembre 1939 a marzo 1940, contri i mezzi blindati leggeri dell’Unione Sovietica.
 
Pace cartaginese – La pace senza condizioni, con la distruzione del perdente, derivata dalla fine della terza guerra punica, quando i Romani bruciarono Cartagine, cosparsero di sale il terreno su quale sorgeva, per renderlo sterile e trassero in schiavitù la popolazione, fu resa popolare in questa formulazione alla conclusione della Grande Guerra da John Maynard Keynes. Nel saggio che l’economista pubblicò nel 1919, mentre si definivano i trattati i pace di Versailles, “Le conseguenze economiche della pace”. Della “pace cartaginese” prospettando le conseguenze: “Se miriamo deliberatamente a impoverire l’Europa centrale, la vendetta, oso predire, non si farà attendere. Niente potrà allora ritardare a lungo quella finale guerra civile tra le forze della reazione e le convulsioni disperate della rivoluzione, rispetto alla quale gli orrori della passata guerra tedesca svaniranno nel nulla”.
 
Spie – In Itala non fanno genere letterario. Ma si sa, si è sempre saputo, che ce n’è almeno una in ogni giornale,  E al tempo del Pci c’erano i compagni confidenti che riferivano alla sezione Stampa e Propaganda chi erano i giornalisti “buoni” e chi i “cattivi”. Contro i quali i compagni fiduciari nei comitati di redazione sindacali e nelle dirigenze dei giornali d’opinione, “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “La Stampa”, “Il Messaggero, “Panorama”, “L’Espresso”, esercitavano un potere inflessibile sulle carriere e anche sugli avanzamenti di stipendio. Anche nel nome dell’amicizia.
 
Weimar – Fu per diventare una repubblica comunista. Il Primo Maggio 1919, a cinque mesi dalla fine della guerra, la tensione era alta in Germania, l’attesa era per la proclamazione a Berlino di una Repubblica Internazionale dei Soviet. Ancora nel 1920 vi furono proposte in Germania e tentativi di legarsi all’Armata Rossa, che incombeva al confine della Prussia Orientale e alle porte di Varsavia -  per annientare la Polonia, che contendeva alla Germania la Slesia.
 
Si viveva allegri nella repubblica di Weimar, come Isherwood, Simenon e altri scrittori testimoniano. Si pone il nazismo a culmine della disperazione in un paese sconfitto nel suo stadio giovanile e soggiogato. Ma gli anni 1920 furono di straordinaria energia in Germania, Jünger direbbe di “mobilitazione”. Di entusiasmo, creatività, consapevole anarchismo. Un’accumulazione prodigiosa - non si spiega altrimenti la forza dello hitlerismo, che mise in campo un dispendio colossale di energie.

astolfo@antiit.eu

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