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martedì 5 gennaio 2021

Best-seller gustoso per lo spettatore

Si può raccontare con gusto - dello spettatore – il mondo dei libri, di chi li scrive, di come si pubblicano,  e com’è oggi della caccia al best-seller. Col contrappunto dei tanti anonimi, non pubblicati, o allora  senza successo. Attorno al faccione facondo di Fabrice Luchini, che sa mettere assieme serietà e buffoneria. Da uno dei tanti racconti per passare il tempo di David Foenkinos.
Una tipica commedia francese, “di costumi”. Lieve, tanto più per avventurarsi nel mondo dei libri, di pochi sopravvissuti. Rappresentata con poche scene, tre interni di Parigi, uno studio tv che parodia il famoso Pivot “lettore” di libri, la moglie che licenzia il marito Luchini con due battute, cameo formidabile degi sceneggiatori, gli uffici dell’editore Grasset, con l’archivio Gallimard dei libri ricevuti, e un villaggio bretone al Finisterre, la fine della terra. Ma con maestria. Senza effetti straordinari, ma le cose più impensate sa radicare nei luoghi e le circostanze più ordinarie, a beneficio dello spettatore.
Durante un week-end a casa in Bretagna di una giovane lettrice editoriale, col suo ragazzo, scrittore frustrato, la scoperta di una biblioteca di libri impubblicati, creata da un eccentrico gentiluomo del luogo, apre un mercato e una celebrità. Un romanzo ne viene infatti fuori, best-seller istantaneo, colto e appassionante. Opera di un Henri Pick pizzaiolo locale, morto due anni prima. Quando si dice il caso – ma non è il caso (cioè è un caso). Non si ride , ma si naviga leggeri per un paio d’ore.
Rémy Bezançon, Il mistero di Henri Pick, Sky Cinema

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