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lunedì 3 luglio 2017

Il mondo com'è (308)

astolfo

California – Sono due, secondo Jonathan Lethem. C’è quella di Berkeley e San Francisco. E c’è quella, a cinque ore più a Sud, della contea di Orange – in realtà di Loa Angeles, poco fuori. Quella innovativa, cerebrale, accomodante. Questa la California di Nixon, delle villette a schiera, dei suburbi repubblicani reazionari. Ma alle ultime presidenziali hanno votato entrambe, in massa, Hillary Clinton: andava bene a entrambe le California. 

Cattolico – È l’esecrato tra i cristiani dai nemici del cristianesimo: non gli ortodossi, non i protestanti, i cattolici romani. Tra i mussulmani ancora in questi giorni. Tra gli ebrei cronicamente: non c’è storia, si può dire, dell’ebraismo che non imputi l’antisemitismo alla chiesa cattolica, anche se questa non governa più mezza Europa da secoli, e il vasto mondo ortodosso ad oltre un millennio, e nel suo territorio non ha avuto pogrom né eccidi. La stessa storia dell’ebraismo italiano si centra sull’avversione alla chiesa di Roma. .

Francia - Il paese dell’accoglienza, politica, culturale, umana (italiani, iberici, maghrebini, africani), è anche il paese dello sciovinismo. Le Pen e Macron non hanno inventato niente. Il termine è anzi di conio francese – sulla leggenda di Nicolas Chauvin, il soldato della Repubblica del 1791, ferito più volte, mutilato, impedito, e sempre in armi, cui Napoleone avrebbe voluto fare un monumento. Caterina dei Medici, la regina che ha forse fatto più per l’unità e la grandezza della Francia, del regno, fu sempre in sospetto, e ancora negli storici, per essere italiana. Resta scontato, e largamente creduto, che sposando il re di Francia si fosse portata dietro da Firenze una cassetta di veleni. Fu opinione diffusa, in particolare, che beneficasse i poveri con cesti di cibarie avvelenate, per poi mandar i suoi agenti a scoprire gli effetti dei veleni. Per spirito di ricerca, e per malanimo..

Inghilterra – Fuori dalla narrazione, da re Artù alla Magna Charta e a Churchil, ha una storia spaventosa. La Guerra delle Rose. Enrico VIII. Elisabetta I (Francis Drake, Maria Stuarda). Cromwell. Le mani mozzate in India. La guerra dell’oppio.  

Innovazione – È sindacale, e antisindacale. Non solo le start-up., tutte le grandi aziende dell’innovazione, peraltro tutte politicamente schierate a sinistra, sconsigliano la sindacalizzazione, e rifiutano l’aggiornamento, cioè la carriera, a chi si sindacalizza. Tra esse le più grandi della Borsa: Apple, Google, Amazon, che ha anche pessimi ambienti di lavoro (magazzini senza aria), Uber. E più innovativi sono, più antisindacali, radicalmente, si manifestano: Elon Musk, l’inventore e capo di Tesla, la futura macchina che si guida da sola, accusa il sindacato dei metalmeccanici di fare il gioco delle grandi case automobilistiche.

Islam – Si differenzia perché propone oggi una teocrazia e una guerra santa.  Oggi, cioè da mezzo secolo, a partire da Khomeini, di cui si tace il fatto e la portata (influenza). Che la teocrazia ha instaurato in Iran , con le strutture confessionali parallele e dominanti su quelle statuali: polizia, esercito, costumi, diritto. Con un sistema di potere di fatto monocratico teocratico, malgrado le elezioni periodiche. E liberamente terrorista - sovversivo. Dopo che il mondo arabo e islamico – Pakistan, Indonesia, Malesia – si era avviato all’acquisizione dei diritti civili e umani post-1789.
Vale paradossalmente al contrario delle argomentazioni, una per una, di Amedeo Feniello su “La Lettura” dell’1 luglio. Lo studioso si ritiene impegnato a ristabilire la storia – ma sempre con la storia delle Crociate, che non vennero dopo e in reazione alla conquista? la prima sfida fu avviata dai mussulmani. Mentre è dell’oggi che stiamo parlando.
Un altro supplemento del “Corriere della sera”, il settimanale “Sette”, fa un reportage del lavoro nero in uno senza scandalo in un pub, si presume, di Milano. Dove gestore e cassiere, un pakistano e un bengalese, sono mussulmani. E vendono alcool ogni sera, assicura il servizio, a ettolitri. Non c’è molto senso religioso nel revival islamico, è una forma di nazionalismo.
Il fatto è cronaca. Il terrorismo islamico è con noi da mezzo secolo. Nel 1989, quando Khomeini muore, un regime islamista s’impadronisce del Sudan. Un Fronte Islamico s’impianta in Algeria, e subito se ne impadronisce. In Palestina la laica Olp cede ad Hamas, che si caratterizza per la componente islamista radicale. Sono islamiste, dietro le ambiguità di facciata, le “primavere arabe” recenti.
A livello dottrinale Khomeini era stato preceduto in campo avverso, sunnita, negli anni 1960, da due ideologi islamici ora in grande spolvero, il pakistano Mawduri e l’egiziano Qutb. Ma non è una dottrina o teoria che ha armato il terrorismo, è la forza che si avvolge di religione e etica.

Mediterraneo – Si vuole – si celebra – come lago di pace. Ma su che presupposti? Non è mai stato in pace.

Roma . È, era, il miraggio, dei giovani di leva, specie delle aree remote, l’arco alpino, le isole. Sette” ha un personaggio, Gianfranco Gramola, di Molveno (Trento), di professione salumiere nei supermercati, che da trent’anni fa interviste su e per Roma: “Dal 1990 ho intervistato 685 vip”, tutti quelli che condividono la sua “ossessione” per Roma. “Ci ho fatto il militare artiglieria campale, 1976, ci torno ogni volta che posso”. È ossessione condivisa nella sua regione. Le persone più marginali, per esempio gli addetti agli impianti di risalita degli sport invernali, soprattutto quelli a monte, si risollevavano col sorriso al nome Roma, quando c’era il servizio militare. Era d’iso mandare i giovani di leva dal Nord al Sud, e viceversa, e per loro Roma era stato un miraggio, breve.

Scienza – Fu largamente italiana ancora nel Sei-Settecento. Molti  matematici: Fibonacci, Pacioli, Tartaglia, Torricelli, Cardano, Vincenzo Viviani, Matteo Ricci, Cavalieri, Orazio Grassi. La fisica di Galileo, naturalmente, e molti altri. L’entomologia (Francesco Redi). L’anatomia (Leonardo, Malpighi, Morgagni). L’elettricità (Volta).

Tatuaggi – Erano “un segno primitivo”, di criminalità e insensibilità, per Lombroso, “L’uomo delinquente”. T.1, parte 2, “Biologia e psicologia del delinquente nato”, cap. III. Capitolo nel quale elenca una serie di delinquenti “nati”, che si erano tatuati.
Quando questo saggio fu tradotto autonomamente in inglese, col titolo “The savage Origin of Tattooing”, Lombroso scopri che nell’Inghilterra vittoriana, in particolare nelle classi abbienti, e specialmente tra le donne, i tatuaggi erano pregiati.

astolfo@antiit.eu

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