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Ma qualcosa di buono il papa ha fatto
“Bisogna restituire la Chiesa ai cattolici”, il cardinale Ruini, 94 anni,
è sempre lucido: contro “il paradosso per cui favorevoli a Francesco sono per
lo più i laici mente contrari sono spesso i credenti”. Lo è stato da vicario di
Roma per vent’anni, e continua a prenderci: “Le istituzioni sono in parte
destrutturate perché Bergoglio le voleva purificare”. Ma non se ne è occupato, la
cosa lo deprimeva: papa Francesco era incostante, l’amministrazione non gli
interessava - non la praticava e non la delegava.
La chiesa, si sa, è sempre quella del Concilio, con tutti i papi che si sono succeduti. Papa Francesco, di suo, è la chiesa DEI, diversità, equità, inclusione. E poco
altro, non di buono. Le scarpacce, la macchina scassata, le esibizioni di scarpacce e macchina scassata, le nomine assurde,
Immacolata Chaouqui, mons. Balda, boccacceschi minori, Pignatone giudice, uno che
condanna senza motivazione, la guerra gossippara ai cardinali – Bertone, Becciu,
non si sa ancora di quale delitto rei. I troppi cardinali senza storia, e senza
funzione. La troppa, quotidiana, eccessiva, fastidiosa invasione dei media, come nessun altro influencer. Ma
su un punto ha capito l’andazzo e non ha transatto: gli ospedali romani.
Gli stessi interessi “milanesi” (Bazoli, Rotelli, Corriere della sera) che si erano presi il San Raffaele, forse
il miglior ospedale italiano, per quattro soldi, dopo avere aggredito, coi
buoni uffici della Procura di Milano, il fondatore e gestore don Verzé, volevano
a Roma per un euro simbolico altri due ospedali para-vaticani, l’Idi e il
Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina. Sempre per la solfa che erano gestiti
male. Con Francesco non ha attaccato: ha liquidato Bertone, il fautore della “privatizzazione”,
parola magica, e l’Idi ha lasciato all’ordine che lo ha fondato e gestisce, tuttora
prospero, il Fatebenefratelli ha passato al Gemelli.
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