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martedì 19 maggio 2020

Cronache dell’altro mondo

Il candidato democratico alle presidenziali americane di novembre, Biden, tace. Parla in sua vece l’ex presidente Obama. Ottenuta la nomination un mese e mezzo fa, Biden non ha più parlato. Nemmeno del coronavirus, che da allora ha preso a impazzare negli Stati Uniti.
Il coronavirus farà perdere a Trump la rielezione o gliela faciliterà?, si chiede il “Washington Post”. E non sa darsi la risposta, benché si collochi in prima linea contro Trump. Dovendo constatare che la politica di denuncia della globalizzazione senza paletti - la politica di Trump - potrebbe non essere sbagliata. Un effetto della globalizzazione senza limiti dopo Tienanmen, nota il quotidiano, è la delocalizzazione, oltre che di milioni di posti di lavoro, di farmaci e forniture mediche di prima necessità – di produzioni strategiche. In Cina costano meno ma non sono sicure: non lo sono i prodotti e non lo sono le forniture.
Michael Moore, ecologista, è scomunicato per avere documentato in un film l’ecobusiness. A partire dall’Earth Day, la festa della Terra, proclamata nel 1969 dall’industria petrolifera. Tutto quello che si sa, che le macchine elettriche e ibride vanno comunque a combustibili fossili, che il beneficio dell’elettricità da fonti rinnovabili è minimo al confronto dei danni al paesaggio e alla natura, e che si tagliano foreste per farne biomasse. Tutte cose che si sanno, ma non si possono dire: i padri dell’Earth Day sanno come fare l’opinione.


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