giovedì 10 giugno 2021
Ombre - 565
I superricchi americani possono non pagare le tasse. Qualcuno anzi, p. es. Bezos,
il più ricco di tutti, può andare in
credito d’imposta. Non se ne discute però negli Stati Uniti, dove tutto è
materia di scandalo, questo no – ovvero sì, ma solo in chiave anti-Trump. Ora
che i dati sono stati pubblicati da una talpa, l’Agenzia delle Entrate americana
è furibonda: è stata violata la privacy. Indaga su chi ah pubblicato i dati, e
minaccia querele contro il sito che li ha pubblicati, ProPublica. Gli Stati
Uniti sono proprio un altro mondo: la ricchezza è il segno della grazia – forse
hanno letto Max Weber, o Lutero.
Brusca
libero, in una residenza protetta, con una congrua pensione, tutto a carico dello Stato (residenza,
protezione, pensione), fa impressione. Ha 64 anni, di cui 25 passati in
carcere, ma solo 4 al carcere duro, dopo avere ucciso, dice lui, 150 persone (e
le stragi, ne era specialista, si contano per uno?), quasi tutte con modalità
crudeli. Si dice: ha contribuito a battere la mafia? Quale, quella dei
perdenti?
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