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domenica 12 giugno 2022

Secondi pensieri - 485

zeulig


Amore
– “L’amore è nostalgia”, dice Freud, e intende della nascita, del ventre materno – la vita intrauterina diverrà per i discepoli il paradiso (il paradiso prima del peccato, da qui la nascita come il biblico peccato).
In effetti, quello che di Freud colpisce in tema è che non se ne occupa, peer mancanza di interesse o incapacità. Poco altro ne ha detto, se non come fatto psicogeno: l’amore deriva direttamente dalla pulsione sessuale, e vive di essa, “l’amore è il passo più vicino alla psicosi”, “Non siamo mai così indifesi di fronte alla sofferenza come nel momento in cui amiamo”.
 
Evoluzione – Nel 1925 il maestro Scopes fu condannato a Dayton, nel Tennessee, per avere insegnato a scuola l’evoluzionismo. Sul maestro Scopes, che comunque vinse l’appello, è stata fatta una commedia, Inherit the Wind – meglio sarebbe stata una commedia musicale, le trovate scientifiche e filosofiche vanno al ritmo del charleston, con cha-cha-cha. Il nemico del maestro Scopes, William Jennings Bryan, era uno dei pochi americani socialisti e pacifisti. Era contro l’evoluzione perché era contro l’imperante darwinismo sociale, allora e oggi imperante in America, quello dei ricchi e poveri per destino, dei signori della guerra, e della sopravvivenza del più capace, impiantato da Spencer sulla selezione naturale, il fatto che “la giustizia appartiene ai forti”. Leggendo nel 1905 “L’origine dell’uomo” Bryan notò che Darwin può “indebolire la causa della democrazia e rafforzare l’orgoglio di classe e il potere dei ricchi”. La ragione lo stesso Darwin la spiega, che si disse “cappellano del diavolo”, volendo catalogare i misfatti della natura, cappellano di tutti quelli per cui Dio non esiste perché c’è il diavolo, c’è il male.
 
Non bisogna sottovalutare Bryan. Great Commoner, William Jennings Bryan era l’Uomo della Strada, del quale tutto sapeva. E di cui condivideva la filosofia politica: combattere i privilegi. Nativo di Salem nel Massachusetts, il posto delle streghe, fu giovane il primo o secondo deputato democratico di Chicago. Sarà il candidato democratico, populista e progressista alle presidenziali di fine Ottocento, 1896 e 1900 - sconfitto da William McKinley, il presidente più sconosciuto degli Stati Uniti. E sarà sconfitto ancora alle presidenziali del 1908 - ma il vincitore William H. Taft realizzò le riforme da lui proposte. Alle elezioni successive, nel 1912, candidò con successo Woodrow Wilson, che lo nominò segretario di Stato. In questo ruolo Bryan portò Wilson ad adottare le riforme per la Libertà Nuova. Benché perdente, insomma, realizzò il suo programma. Ai lavoratori propose, in un “patto dei produttori”, la giustizia economica, la tassazione progressiva, il controllo della circolazione monetaria, il controllo dei monopoli.
Molte università bruciavano al suo tempo, al tempo della condanna del maestro Scopes, i libri di Darwin, e i libri che ne esponevano le teorie, Harvard per esempio. L’evoluzione, non c’è religione o filosofia che non ne tenga implicitamente conto, l’inconscio stesso ne è pregno, nonché la natura, ogni tanto siamo qualcosa che non siamo più, e saremo qualcosa che ora non siamo. Un po’ come le stelle che all’improvviso non vediamo, che non esistevano da milioni di anni. Un mondo di fossili morti, compresi gli umani, alimenta la vita, l’erba dei campi, la funzione clorofilliana, l’acqua. Darwin voleva dare, uomo del suo secolo, ordine a questo essere e non essere, e nel suo piccolo c’è pure riuscito - anche perché poi è morto. L’evoluzione è la vita che accade mentre moriamo, quando siamo svegli è ben una rivoluzione che a ogni istante ci proponiamo. Anche rinunciando. La dottrina della creazione invece è di Platone. Che sarebbe poco male. Ma tutte le nostre credenze si giustificano solo se si crede nella creazione, questo è principio concorde di ogni ermeneutica.
 
Freud – Molto non gli perdonava la nipote Sophie Freud, che ora è morta. Sotto l’accusa genera le di “indulgenza narcisistica”, di un uomo pieno di sé, e nient’altro. E l’osservazione che salta agli occhi di tutti, che rese infelici tutte le donne di famiglia, compresa l’amatissima figlia Anna e la moglie. Sciocche Sophie diceva molte teorie del nonno, dalla invidia del pene (“un’assoluta sciocchezza”) al transfert. Vent’anni fa era apparsa del docufilm di Manfred Becker, “Neighbours: Freud and Hitler in Vienna”, per dire: “Ai miei occhi entrambi, Adolf Hitler e mio nonno erano falsi profeti del XX secolo” – in quanto condividevano “l’ambizione di convincere gli altri uomini dell’unica e sola verità che loro avevano scoperto”.
In particolare, da psicologa, insegnante e praticante, ne contestava la elazione edipica, e il transfert – il transfert nacque per disinnescare il fenomeno delle pazienti che s’innamoravano del terapeuta, ma senza effetto: le pazienti poi cambiano terapeuta e s’innamorano del nuovo.
 
Gerarchia – È il principio dell’ordine. È il principio del mondo? Non la classificazione, la dipendenza gerarchica. Dal merito, dalla violenza, dalla saggezza, dall’attitudine o dalle attitudini. Trovandosi a “entrare” nel motore della sua motocicletta, Robert M. Pirsig riflette che pezzo dopo pezzo, dal più grande al più piccolo, e fine, e sottile, sta costruendo “una struttura”: “Questa struttura di concetti è formalmente chiamata una gerarchia, e fin dai tempi antichi è stata una struttura di base per tutte le conoscenze occidentali. Regni, imperi, chiese, eserciti, tutti sono stati strutturati in gerarchie. Gli affari moderni sono strutturati così. Le tavole dei contenuti di riferimento dei materiali sono strutturate così, le catene di montaggio, il software dei computer, tutta la conoscenza scientifica e tecnica è strutturata così – al punto che in alcuni campi, come la biologia, la gerarchia di regno-filo-classe-ordine-famiglia-genere-specie è quasi una icona”, una relazione sacra.
È il principio della funzionalità (ordine). Ma fino a che punto? Non c’è società – economica, religiosa, politica, intellettuale, morale – senza gerarchia. Di valori, di funzioni, di personalità.
E l’uguaglianza, postulato di base ineliminabile, come si combina? È anarchica, dissolutoria? Nel vecchio linguaggio politico la gerarchia era il “sistema”. Ma il sistema, sotto la crosta di abusi e soprusi, non è la razionalità?
 
Grande Fratello – Si tende a fare confusione con l’originale di Orwell, l’autorità politica che tutto controlla, anche il respiro, con le chiacchiere – social, televisive, giornalistiche (specie quelle sempre malevole delle cronache giudiziarie). L’equivoco è alla base della confusione che si è fatta questa settimana sul dossier dei servizi segreti a carico dei “putiniani” d’Italia, dei sostenitori della Russia nella guerra contro l’Ucraina. Mentre non era un controllo dei segreti di queste persone, o anche il loro riutilizzo, ma una rassegna di ciò che essi hanno detto in pubblico. Il Grande Fratello, qualora fosse stato pro Ucraina, semplicemente non avrebbe consentito ai “putiniani” di parlare.
Il Grande Fratello non tollera eccezioni – non tollera la tolleranza. E non reagisce ma agisce – è monolitico, quasi sempre monocratico, e istituzionale – ha la forza dello Stato.  


zeulig@antiit.eu



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