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lunedì 20 ottobre 2025

Le divinità nordiche erano mezzo latine

Il riesame di alcun “nuove” divinità femminili in area germanica, agi albori della sua storia, dei (pochi) riferimenti ricavabili da lapidi e iscrizioni, porta a collegarle alla presenza romana, di legioni e coloni, tra le metà del primo secolo a.C. e la metà del successivo. Lungo il limes romano-germanico sul medio Reno – come anche in Britannia. Aree di guarnigioni e le circostanti “zone di interscambio” e canabae.
Canaba erano un po’ l’intendenza che segue l’esercito: l’agglomerato civile e commerciale che si sviluppava attorno alle fortezze legionarie permanenti (castra), di familiari dei soldato o di locali che li ospitavano e offrivano merci o servizi – inizialmente capanne o baracche, poi villaggi, in qualche caso città.
“La Germania Inferior cisrenana e da considerare un territorio di insediamenti instabili (di genti prevalentemente celtiche e germaniche), sottoposti periodicamente, dalla meta del sec. I a.n.e. fino circa alla insurrezione batava del 69-70, a operazioni di rastrellamento e reinsediamento da parte
dei Romani. In questo modo l’Impero si assicurava, tra Reno, Mosa e Mosella, un’ampia area limitrofa agli accampamenti militari ripopolata con un alto numero di veterani e dediticii: gentes, pagi e civitates
Sono esaminate cinque di queste “divinità”, tutte femminili (“per rimettere in discussione un topos militare che ribaltava i tradizionali ruoli femminili ritagliati funzionalmente nella società patriarcale
Germanica”): Baduhenna, Hariasa, Harimella, Fledimela,Vihanza, Matres Alatarviae.
Un saggio breve - lungo quanto la bibliografia….. Enigmatico anche i sottotitolo, “Note di teonimia germanica”. Ma denso senza essere concettoso.
Marco Battaglia, Numina proelii?, SSL, pp. 16 , free online

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