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Le divinità nordiche erano mezzo latine
Il riesame di alcun “nuove” divinità femminili in
area germanica, agi albori della sua storia, dei (pochi) riferimenti ricavabili
da lapidi e iscrizioni, porta a collegarle alla presenza romana, di legioni e coloni,
tra le metà del primo secolo a.C. e la metà del successivo. Lungo il limes
romano-germanico sul medio Reno – come anche in Britannia. Aree di guarnigioni
e le circostanti “zone di interscambio” e canabae.
Canaba erano un po’ l’intendenza che segue l’esercito:
l’agglomerato civile e commerciale che si sviluppava attorno alle fortezze
legionarie permanenti (castra), di familiari dei soldato o di locali che
li ospitavano e offrivano merci o servizi – inizialmente capanne o baracche, poi
villaggi, in qualche caso città.
“La Germania Inferior cisrenana e da
considerare un territorio di insediamenti instabili (di genti prevalentemente
celtiche e germaniche), sottoposti periodicamente, dalla meta del sec. I a.n.e.
fino circa alla insurrezione batava del 69-70, a operazioni di rastrellamento e
reinsediamento da parte
dei Romani. In questo modo l’Impero si assicurava,
tra Reno, Mosa e Mosella, un’ampia area limitrofa agli accampamenti militari
ripopolata con un alto numero di veterani e dediticii: gentes, pagi
e civitates”
Sono esaminate cinque di queste “divinità”, tutte
femminili (“per rimettere in discussione un topos militare che ribaltava
i tradizionali ruoli femminili ritagliati funzionalmente nella società patriarcale
Germanica”): Baduhenna, Hariasa, Harimella, Fledimela,Vihanza,
Matres Alatarviae.
Un saggio breve - lungo quanto la bibliografia….. Enigmatico
anche i sottotitolo, “Note di teonimia germanica”. Ma denso senza essere concettoso.
Marco Battaglia, Numina proelii?, SSL,
pp. 16 , free online
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