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mercoledì 21 maggio 2025

Perché i Democratici si accusano

Nell’elogio funebre in Campidoglio per l’architetto Mimmo Cecchini, assessore all’Urbanistica a Roma a fine Novecento nelle giunte Rutelli, ispiratore e autore dei Piano Regolatore Generale, l’ingegnere Maurizio Veloccia, assessore in carica all’Urbanistica, consigliere eletto del Pd, il secondo più votato nel 2021, ha concluso con questa considerazione: “Si difese con puntiglio da accuse ingenerose, che come sempre fanno più male quando provengono dal proprio campo. E che, peraltro, quasi sempre provengono dal proprio campo”.
Terribile. È una pratica che si pensava democristiana, fra potentati, ma evidentemente no. Con Mimmo Cecchini, a parte le familiarità, si ricorda un contatto nel 2001 per la grazia a Adriano Sofri, suo congiunto, cui il presidente Ciampi si riteneva propenso - anche perché la condanna era per due terzi scontata. Ma il ministro della Giustizia, Piero Fassino, si disse contrario a presentarla (poi tornò al governo Berlusconi, con un leghista alla Giustizia, Castelli, e la cosa diventò improponibile).
Del Pd romano si sapeva – è quello che è andato dal notaio per dichiarare la decadenza del suo sindaco Marino (dopo averlo fatto denunciare, senza nessuna colpa, dalle segretarie). Ma il fatto è più antico del Pd, e quindi più radicato. In che cosa, per quale deontologia, per quale assetto di potere?

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