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sabato 25 settembre 2021

Il piacere di raccontare

“Un morto si reca all’obitorio\ ma cade strada facendo”. Un titolo al solito scorretto (affrettato, bizzarro, incomprensibile) di giornale, per un cadavere che passa di mano in mano.
È l’annuncio di un plot promettente, che però poi non c’è. Niente assassino, niente moventi, e nemmeno un cadavere vero e proprio, di qualcuno. Ma il lettore non resta deluso.
Si capisce che Camilleri ce l’avesse con Montalbano. Personaggio ricco, per l’editore e anche per sé, che lo costringeva a crearci sopra periodicamente una storia consistente come un romanzo. Mentre a lui piaceva raccontare, a ruota libera – gli piaceva l’aneddoto, perché sapeva raccontarlo. Migliore raccontatore sul breve, insieme con Pirandello, di tutto il Novecento – Moravia e Calvino inclusi, e anche Gadda. Inventivo, e divertente.
 È strano che entrambi fossero di Agrigento, o dei dintorni, ma così è.
Andrea Camilleri, Il morto viaggiatore, “la Repubblica”, pp. 47 gratuito col quotidiano

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