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domenica 19 settembre 2021

Ombre - 579

È tragico e comico vedere Draghi che prende tre miliardi da un bilancio già dissanguato e in forte debito, per pagare gli intermediari di luce e gas e risparmiare i poveri utenti. Oggi come a luglio. Lo Stato, povero, che finanzia i pingui parassiti dell’intermediazione. Finanziandosi a sua volta, con l’aumento della patrimoniale sulle case, cioè su tutti gli italiani, ricchi e poveri. Una partita di giro.
Sembrerebbe impossibile ma avviene. A opera di un governo di “unità nazionale”, destra e sinistra uniti nella lotta, il più forte della legislatura, col presidente del consiglio più rispettato.
 
Giusto allarme e molte chiacchiere per la moltiplicazione della tariffa del gas, e quindi delle bollette  di gas e luce. Senza dire che quel mercato è condizionato da una pletora d’intermediari, i grossisti, che non hanno nessun ruolo se non d’intascare qualche centesimo di intermediazione, senza fare niente. Non si dice per non dispiacere alle liberalizzazioni, opera di Draghi, sul solco di Ciampi?
 
Fa senso vedere Draghi che paga, oggi come a luglio, due o tre miliardi di euro, delle casse in bolletta dello Stato, agli intermediari delle bollette di luce e gas. Ai vecchi parassiti che un tempo si denunciavano e oggi siedono su ampie poltrone, riveriti dalla legge e dall’Arera. 
 
400 milioni di debiti,  200 milioni di perdite sul bilancio 2020-20121, un monte ingaggi prodigale, che è più di un terzo di tutti gli ingaggi della serie A, e l’ultimo o penultimo posto in classifica: tutto della Juventus Fc parla di fallimento, ma la gestione non cambia. Il calcio è sempre dei padroni.
 
Davvero Macron è stato preso alla sprovvista dall’accordo anglo-americano nell’Indo-Pacifico che esclude la Francia? Ha ritirato gli ambasciatori: pensa a un ultimatum? a una guerra? con la Germania al suo fianco? e l’Italia? E quando era la Francia a soffiare i contratti all’Italia, in Libia, in Egitto, ovunque (a tentarci)?
 
La Procura di Milano non si smentisce con la richiesta di perizia psichiatrica contro Berlusconi. Litiga, si dice indebolita, ma è la stessa di quarant’anni, mascalzona - l’accanimento contro Berlusconi, a partire dalle 4-500 visite della Guardia di Finanza ogni anno, è una mascalzonaggine. Non è giustizia. Uno spasso, e uno spreco dell’apparato repressivo,  forse goliardico, forse politico (ma i giudici non hanno partito, come si ricorderà dalle mail canzonatorie che si scambiavano), ma da mascalzoni che fanno i mascalzoni.
 
Il processo Ruby.ter è una buffonata, certo, Berlusconi rimandandolo con perizie mediche a catena. Ma è una buffonata avviata dalla tremenda Boccassini. Che si vede aveva molto tempo libero dal suo ruolo di Procuratore Antimafia. O Berlusconi è meglio che indagare la mafia, per esempio quella che rifornisce Milano di cocaina, il più grande mercato urbano europeo? Di questo non sappiamo nulla, la Procura di Milano non indaga, neanche per sbaglio.
 
In un mese duemila infermieri hanno contratto il Covid. Certamente non sono infermieri anti-vaccini. I vaccini non funzionano?
 
Moggi, l’ex direttore sportivo della Juventus, dice Simona Ventura, ex presentatrice di programmi sportivi, voleva Cristiano Ronaldo quando aveva 17 anni. È indubbio che Moggi è stato fatto fuori, dagli Agnelli inclusi, perché troppo bravo. Dominava senza mai pagare nessuno, nemmeno un biglietto di favore. Lo hanno condannato non si sa perché, in un processo molto “napoletano”.
Avevano provato con un pranzo di pesce – il pranzo di pesce per certi giudici e giornalisti sa di proibito - ma gli è andata buca.
 
È incredibile la somma di falsità che si sono dette, e si continuano a ripetere sotto forma di smentita, somma ipocrisia, a danno di Regina Profeta, l’ex ballerina brasiliana di Arbore in tv, come “massaggiatrice” di Bertolaso. Che non ha mai visto – solo frequentava lo stesso Salaria Sport Village. In odio a Berlusconi. Cioè da sinistra, da giudici e giornalisti di sinistra. Una sinistra calunniatrice.
 
“Un giocatore della Juve guadagna quanto tutta la nostra squadra”, constata sconsolato Tomasson, allenatore della squadra svedese Malmoe. Che, appunto, deve confrontarsi con la Juve.
 
Mourinho, neo allenatore della Roma, vince sempre: i Var gli danno due gol all’attivo (contro la Fiorentina), tre punti, e gli tolgono due gol al passivo (Sassuolo), altri tre punti. I Var come gli dei?
Conviene comunque tenerselo stretto.
 
Lorenzo Cremonesi va a Kandahar, capitale dei pashtun e dei talebani, culla dell’Afghanistan, e ci trova tribalismo (che non sa nominare) esasperato, siccità e bambini denutriti. Una città dove, anche con gli americani e inglesi di presidio per le strade, nessuna donna è mai uscita senza burqa, la mascheratura totale.
 
Cremonesi va poi a Herat, alla base italiana: “Appena partiti gli italiani, i militari afghani  organizzarono 16 camion per trasportare ciò che restava di valore nella base e venderlo al mercato nero”. È stata l’unica “difesa” afghana.
Usa dire che la democrazia è una lezione, va imparata. Ma forse la democrazia non è per tutti – Gobineau non faccia velo.

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