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domenica 7 dicembre 2025

Ombre - 802

Ci sono due posizioni che ci concernono nel nuovo documento americano di difesa nazionale, distinte e chiare. Una è che l’Europa della Nato deve avere un potenziale e una strategia di difesa, , non possono – non devono, non vogliono, le priorità americane sono altre - garantirgliela gli Stati Uniti. L’altro è politico, e riflette l’attuale amministrazione: l’irritazione verso un’Europa illiberale per essere troppo liberal – di sinistra all’americana, woke nel gergo attuale: per il primato delle minoranze.  
 
È generale, ma curiosa, l’indignazione per l’aggiornamento della National Security americana – che al solito si imputa al “tycoon”. Curiosa perché il documento dice la verità. Oggi forse in maniera più rude (non nel contest o), ma lo dice da tre decenni, più o meno. L’Europa era famosa per le “scoperte”, ogni tanto scopriva un’altra parte del mondo. Adesso che dovrebbe scoprire che è nuda ha rigurgiti di pudore – cattivo Trump, cattivi americani.0
Ma, poi, si dice Europa ma è l’Italia: nei media transalpini tanto sdegno – o è paura – non si trova. L’informazione in Italia è sempre al tempo del Pci, dell’anti-americanismo.
 
L’Italia è andata ai sorteggi per il Mondale americano di calcio nel “quarto pot” (potenziale) o “ovr” (valutazione complessiva) della Fifa, l’ultimo, in questa fascia: Capo Verde, Curaçao, Giordania, Ghana, Haiti e Nuova Zelanda. E ha problemi a vendere in tv la serie A.
 
Dopo anto battage contro, l’editore di estrema destra alla fiera del libro di Roma può vantare di avere venduto tutto nei primi due giorni, e di avere la fila dei visitatoti-curiosi. Magari non è vero. Ma: 1) sicuramente è passato dall’anonimità di provincia, a San Casciano Val di Pesa, a editore d’area di primo piano, e 2) difficile pensare che  anti neofascisti abbiano pagato il biglietto, 10 euro, e si siano sbobbati una fila per solidarietà: Oppure: c’è una solidarietà di destra, da perseguitati? Ahi, ahi!
 
La separazione delle carriere in magistratura, tra inquirenti e giudicanti, è attiva in Portogallo da mezzo secolo, dalla “rivoluzione dei garofani”, e funziona. Tanto che la riforma Nordio viene detta a Montecitorio “alla portoghese”. Però il sindacato degli inquirenti portoghese fa comunicati per dire che la in Italia è “un pericolo per la democrazia”. I giudici deludono non tanto per non sapere o volere amministrate la giustizia ma per la rozzezza.
 
La giudice Albano, che a Roma ha presieduto il sinedrio delle giudici incaricate di bloccare il progetto Meloni di tenere fuori d’Italia gli immigrati irregolari in attesa del riconoscimento del diritto d’asilo (senza la possibilità, cioè, di eclissarsi nelle more dell’accertamento, che è la chiave della tratta mediterranea dell’immigrazione: metti piede in qualche posto in Italia ed è fatta) va al festival Meloni, Atreju. È la “dialettica politica”, spiega. Che i migranti si affidino ai mercanti, strapagandoli, anche se ogni tanto muoiono, a decine, a centinaia. La politica del cinismo? Albano ha già fatto carriera – presiede lo speciale Tribunale anti-Meloni – ma evidentemente non le basta.
 
Il presidente cinese Xi siede a una manifestazione all’aperto con cappotto ad alti revers – la Cina ha clima continentale, il freddo d’inverno è duro. Accanto a lui il presidente francese Macron sorride in giacchetta e camicia aperta. L’immagine dell’Europa, frilli e autocelebrazioni.
 
Il giornale di Xi, il “Quotidiano del popolo”, la “Pravda” cinese, del partito Comunista Cinese, fa la prima pagina con Macron in varie pose, tre o quattro fotografie. Nelle pagine interne comunica in piccolo, comunica lo sguinzagliamento della flotta cinese in tutte le aree contese, col Giappone, con le Filippine, e con la Russia – con la quale fa congiuntamente esercitazioni navali.
 
“Non tutti sano che tra gli anni Cinquanta e i Novata non era permesso agli emigrati di ospitare i propri figli in casa, in territorio elvetico”, Andrea Biavardi, il direttore di “Oggi”. I genitori di Biavardi erano emigrati in Svizzera, ma sua madre per partorire dovette spostarsi a Varese. Biavardi è del 1958.
 
Retromarcia del Pd su tutti i fronti, Torino, Napoli, Firenze, Bari, Reggio Emilia, Bologna, che aveva eletto Albanese loro concittadina ad onore, con le “chiavi della città”. Quelli di Jesi e di Fabriano invece tengono duro, non si fanno restituire le chiavi. Tutti sindaci Pd di matrice ex Pci. Che quindi non ha finito di fare danni? O è sempre il “partito dei sindaci”, che invece che amministrare pensano a pazzo Chigi? Albanese, di che eroismo è portatrice, giusto perché è un personaggio tv?  
 
Sinner in vacanza non ha trovato un minuto o un social per dire una parola in morte di Pietrangeli. Non per sbadataggine, è coadiuvato da un esercito di collaboratori, all’immagine, alla pubblicità, ai social stessi. Non è disattenzione. Come tutti i sudtirolesi, italiani ormai da un secolo, Sinner accetta l’Italia perché lo arricchisce – chiedere a tutti gli altri tedescofoni, dei tirolesi del Sud. Ma senza gratitudine, povere vittime.
 
Ilary Blasi, dopo avere tradito Totti, suo marito, prende a perseguitarlo quando lui si fa un’altra vita. Tra le tante sue iniziative, una denuncia per abbandono di minore. Solo perché una sera Totti è uscito a cena con la sua nuova compagna. La bambina lasciando accudita da baby-sitter – come i Carabinieri hanno accertato, che la Blasi aveva allertato. Su denuncia della Blasi si fa un processo. E non per ridere. Poi si dice che si fanno leggi contro i giudici. Iù che una legge ci vorrebbe un codice decenza nella giustizia.
 
Lo scrittore curdo di Turchia Burhan Sönmez, presidente del Pen International, denuncia la mostra romana “Più libri, più liberi”: “La situazione degli scrittori nel mondo” è in netto peggioramento, ”molti nostri membri sono attualmente in carcere”. Con un innuendo come se fossero in carcere in Occidente. Mentre sono tutti in carcere nei paesi mussulmani, la Turchia soprattutto, l’Algeria – e qualcuno in Venezuela e in Cina.
 
Dopo il siluramento, obbligato, di Yermak, l’alter ego di Zelensky, si fanno lunghe liste di affaristi e affari sporchi in questi anni di guerra, e quasi sempre con le forniture belliche. Prima non si sapevano o non dicevano? Si sapevano, se le ricostruzioni sono così accurate, dettagliate.
 
Non ha trovato molti cristiani il papa in Libano, dove erano i più numerosi dopo gli islamici -come un tempo in Palestina, in Iraq, in Siria, in Turchia. Gente pacifica, ma lo stesso invisa a islamici ed ebrei, anche non integralisti – in Egitto ci hanno provato, ma i Copti si sono difesi, col potere non con la chiesa.
 
È sempre record di occupati, e di occupati a tempo indeterminato. Con lo spread sotto quota 70. Sono numeri importanti per l’Italia – soprattutto se messi in rapporto con l’abbandono della siderurgia e dell’automotive, del settore metalmeccanico nell’insieme. Ma nessun commento positivo. Ragioni di opportunità politica? Cioè, i media importanti sono per il Pd? Che però appartengono a ricchi e riccastri, Elkann, Caltagirone, Cairo. Il Pd è la scelta dei ricchi e riccastri?
Né si può dire che gli editori ricchi e riccastri navighino “a sinistra” perché è di sinistra il p0bblico dei lettori. Dato che i lettori sono in calo costante. È solo opportunismo: l’opinione pubblica è infetta.
 
Vincono tutti le elezioni, un po’ a destra, un po’ a sinistra. Ma prendono meno voti, a destra e a sinistra. Vincono le percentuali.

Capodanno con Topolino

“Una cena speciale” è quella di San Silvestro per Montalbano, di una superinventiva che è tenuto a escogitare per passarlo da solo in casa di Adelina pea mangiarsi “otto suplì”, come una corsa a ostacolì per evitare tutti coloro che lo vorrebbero al “veglione”. Finisce male, nel senso che finisce a un veglione in maschera, di maschere di Topolino, il peggio del peggio, perché Livia  si materialzza all’improvviso e, non invitata da Adelina, “siccome che Adelina e Silvia non si facivano sange”, si è impuntata. Ma lì ha una sorpresa che gli risolve molti problemi. Anche con gli arancini.
È l’aneddoto migliore… Testi un po’ annacquati – a Capodanno siamo tutti buoni?
Si riedita la raccolta del 2012 con grafica attraente, ma di rilettura stanca.  
Aa.vv., Capodanno in giallo, Sellerio, pp. 280, € 12