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sabato 21 dicembre 2024

La strana guerra Usa-Cina

Sono ormai cinque anni, dalla controffensiva all’iniziativa cinese della Belt and Road Initiative (Bri), detta “Nuova via della seta”, che l’Europa deve ridurre gli scambi industriali e commerciali con la Cina, per assecondare le strategie americane. Ridurre o bloccare, per le incontestabili “ragioni di sicurezza”, gli investimenti cinesi, e ridurre perfino l’export.
Lo stesso sembra avvenire nei rapporti degli Stati Uniti con la Cina. Che però, sotto le schermaglie giornaliere di hackeraggi, spionaggi (ora coi palloncini, o con i droni - in arrivo dalla Cina, a long way
) se si guarda ai dati reali, della bilancia dei pagamenti, restano floride. La bilancia commerciale, esportazioni e importazioni di merci, è sempre favorevole alla Cina – gli Usa avranno ridotto la “dipendenza”, cioè le importazioni, ma non di molto. La bilancia dei pagamenti, che è quella che conta, pende invece tutta per l’America: gli Stati Uniti pagano per le importazioni con dollari americani naturalmente, che gli esportatori cinesi usano per lo più per investimenti finanziari in America. In titoli del Tesoro americano, oppure di agenzie federali americane (le vittime maggiori della crisi del 2007 furono probabilmente gli investitori cinesi, grandi sottoscrittori di “Fanni Mae” e “Freddie Mac”, Federal National Mortgage Association e Federal Home Loan Mortgage Corporation - le finanziarie pubbliche create nel 1933 tra le misure anti-crac, che rifinanziavano i mutui immobiliari per ridurne gli oneri per le famiglie (quelle dei mutui sub-prime
, infetti: si arrivava a ipoteche di quarto e quinto grado….).

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